7 settembre 2007 Piazza Risorgimento
Un viaggio in auto attraverso l’appennino umbro-marchigiano ci ha portati incontro a una bellissima giornata, di quelle che non si dimenticheranno mai, nemmeno quando il tempo avrà annebbiato ricordi, sbiadito immagini…
Giorni così, abbiamo avuto la fortuna di viverne molti insieme a te Carla, amica “inconsapevole” come amo definirti, in fondo compagna dei nostri viaggi, quelli sulle strade che ci hanno portato nei luoghi dei concerti…quelli sognati che portano la mente altrove… quello più importante, il viaggio che ognuno di noi fa attraverso la sua vita…
E tu sempre presente…
Prima di partire, una Crissi completamente vestita di nero, ma, viste le aspettative della giornata, un po’ meno cupa del solito, lascia sfuggire al controllo del suo io una frase: “Il nero mi protegge dalle insidie del mondo”…Forse un tentativo di emulare la Filosofa (la nostra cara amica Maria -n.d.r.), oggi purtroppo assente?
Comunque torna subito con i piedi per terra occupandosi di cose pratiche: le istruzioni per Chiara:
L’appennino ci svela la sua bellezza, l’auto procede lungo strade che costeggiano dirupi scoscesi, alla fine dei quali scorrono lenti corsi d’acqua…tra il verde acceso della vegetazione, tra l’azzurro terso di un cielo prematuramente freddo dove nuvole bianche, candide, danzano nel vento …
Salgono i tornanti, fino ad ampi spazi aperti che il silenzio, unico suono udibile, riempie…
incontriamo pochi altri viaggiatori su quelle strade… scendendo, una mucca sul ciglio della strada osserva la nostra auto senza troppo interesse…
.. più in là un gruppo di colombi attraversa l’asfalto per poi levarsi in volo al nostro avvicinarsi…
La strada sembra più lunga di quanto non sia nella realtà…
Arriviamo comunque presto a destinazione…
…e senza troppa fatica troviamo subito il palco.
Il paese è piccolo e silenzioso.
In compagnia del simpaticissimo Antonio, appena conosciuto, visitiamo il borgo e scattiamo alcune foto…
Il pomeriggio continua tra parole e silenzi, sguardi, sorrisi, foto e attese…
Poco dopo le 17 arriva Carla, tailleur grigio, si ferma un attimo a salutarci prima di salire sul palco per tentare di provare i pezzi per la serata.
Le prove vanno avanti faticosamente, la piazza non è stata chiusa al traffico, c’è un continuo viavai di auto, autotreni, camion, un gran rumore attorno al palco.
Carla però la prende con grande ironia, anche se è visibilmente inquieta per quello che sta accadendo. Tanto che dopo un po’ ci esorta a salire sul palco per scattare qualche foto che testimoni in quali condizioni sia costretta a provare…
Certo la vista che si ha dal palco è piuttosto avvilente, immaginiamo cosa possa provare un artista a trovarsi in quella confusione…
Il sole inizia a scendere, l’aria si fa sempre più fresca, quasi fredda, e ci aiutiamo con qualche grappino offerto generosamente dal buon Maurone (quelli del bar avranno pensato male visto che si è presentato al banco almeno tre volte e ne è tornato col bicchierino pieno).Comunque ci ha salvati dal congelamento… anche se non senza effetti collaterali: quando è iniziato il concerto Crissi era piuttosto brilla, ma stranamente non le tremavano le mani, come testimoniano le riprese fermissime della serata. D’altra parte Gianpaolo, dopo il concerto, continuava a dire: “questo concerto l’ho vissuto in modo molto particolare, non so, sarà l’effetto dei grappini…”.
Una foto alla piazza di notte…
…e poi…in preda all’euforia provocata dall’alcol e dall’attesa del concerto ci facciamo una bella foto di gruppo (qualcuno viene colto in flagrante con il bicchierino in mano)
La piazza non si riempie, passa il tempo e sembra sempre vuota, le auto e gli autotreni continuano ad attraversarla… Alle 22 inizia il concerto… |
Facciamo sentire a Carla tutto il nostro calore, tutto il bene che le vogliamo, l’affetto, la riconoscenza, la stima. Carla continua a cantare nonostante il rumore proveniente dalla strada e da un bar lì vicino, Lo fa per noi che siamo in pochi, ma con gli applausi e le parole gridate da sotto il palco le rimandiamo le emozioni che lei stessa suscita in noi… |
Sarà comunque un concerto da ricordare, la voce di Carla è potente, lieve, leggera, penetrante, dolce, aspra… Sul palco dà tutta se stessa e lo fa in modo straordinario, come chi desideri ad ogni costo ribadire il valore della poesia… l’arma più nobile contro l’indifferenza e il rumore provocati da chi non sa ascoltare. Alberto suona magnificamente come sempre e si esibisce anche alla chitarra in una versione un po’ modificata di Anin a gris. |
Ci ringrazia infine Carla, per essere lì.. Ma siamo noi che ringraziamo te, che non hai smesso di cantare quando un’autobotte enorme si è affacciata sotto l’arco della piazza interrompendo la sempre bella “Dammi la mano amore”… |
…le tue parole spezzate a metà da uno sguardo sbigottito e da una risata spontanea, come spontaneo è l’applauso ironico che fai a tutto ciò…”io direi che passiamo al pezzo successivo” dici a Tafuri… ma al coro dei nostri no: “va bene, perché siete voi eh, perché il mio istinto sarebbe quello di andarmene, però per rispetto a voi e a tanti amici che mi sono venuti a trovare da molto lontano, e io li ringrazio tantissimo… andiamo avanti”
Ecco, questo è stato il concerto di Amandola, un momento intenso, vissuto in maniera diversa dal solito, forse più intima…
Grazie Carla. Grazie di essere così…
Le prove
Il concerto