Ore 12,30: di nuovo in Viaggio, destinazione Genova. La piccola C1 oggi è al completo! 3 persone (Flavio, Gianpaolo ed io) più un carico di valigie. Siamo sulla A26 e il navigatore insiste nel volerci far prendere la A7. Chiara, non insistere, quella strada fa schifo, dacci un minimo di potere decisionale, dai 😉
Ore 14,00: a Genova c’è una temperatura ideale.
Splendida giornata di sole che decidiamo di trascorrere all’Acquario. A noi si aggiunge Marina e passiamo tutto il pomeriggio con delfini, foche e pesci bellissimi di ogni tipo.
Mi compro un paio di orecchini con una coppia di delfini… sperando che portino fortuna…
Ore 19,06: siamo all’interno del teatro. Molto carino… intimo e raccolto, con un ampio spazio dove sedersi e bere qualcosa. Decisamente rilassante quest’atmosfera prima del concerto. Una volta tanto non aspettiamo di fuori al freddo. E pensare che stasera c’è anche una temperatura accettabile…
Ore 21,03: abbiamo deciso di dormire qui a Genova alla fine. La sola idea di farci 500 km dopo il concerto ci ha fatto venire lo sconforto… Quindi, trasgredendo le nostre ferree regole, abbiamo cenato prima del concerto e dopo…. subito a nanna! Una nota di merito al tiramisù alla castagna del ristorante… Una cosa sublime!!!!
Ora stiamo aspettando che si aprano queste tende rosse…
Il teatro è quasi pieno… bello essere qui… di nuovo…
Carla ci regala un altro Sogno e il pubblico la accoglie con calore. Devo dire che noi siamo un po’ provati stasera. La stanchezza si fa sentire in modo pesante e non riusciamo a far arrivare le nostre voci come vorremmo. Ma il cuore… quello sì… e il nostro l’abbiamo lasciato sulla magnifica chitarra di Nomadi. Una versione assolutamente stupenda e imperdibile di Nomadi proposta da Carla a Verona e anche stasera… da brividi…
All’uscita del teatro una malinconica spossatezza…Si aggrovigliano emozioni intense, stanchezza fisica e una lieve, personalissima tristezza… Perchè non sempre riesci a vivere bene la fine di qualcosa, dipende dallo stato d’animo, dai tanti prima e dopo… Sarà che questi concerti sono una luce in un momento di grande incertezza… o sarà semplicemente che è ora di andare a letto perchè fra poco più di 3 ore bisogna ripartire e macinare 500 chilometri e poi tornare a lavorare…
Lasciamo Genova con la convinzione, maturata già da tempo, che sia una città sì bellissima, ma troppo caotica e impossibile da girare in macchina… Un vero delirio… Ogni strada, ogni svolta, sembrano fatte apposta per farti sbagliare, perdere… Eppure quel Teatro della Tosse aveva un’aria così famigliare, così intima… Quell’atrio così grande che ospitava giochi per bambini, bar, tavolini e divani possedeva il silenzio delle occasioni perdute…
Arrivederci a Roma, Carla…