Bellinzona 21 aprile 2012 – L’armonia dei canti

21 aprile 2012 – Teatro Sociale Bellinzona

È un sabato… SI PUÒ FARE!!!

Foto di Silvia Carbone

Flavio ed io ci autoinvitiamo a casa di Silvia, in quel di Firenze, dove arriviamo il venerdì notte… Così ci risparmieremo l’inevitabile levataccia che ci avrebbe aspettato partendo da casa mia fino a Bellinzona.

La mattina dopo arriva in un secondo, è già ora di alzarsi e prepararsi a trascorrere un weekend fantastico!

Anche da Firenze il viaggio è piuttosto lunghetto, ma siamo in 4 e tra una risata e l’altra riusciamo ad essere a Bellinzona nel primo pomeriggio.

Al confine dobbiamo comprare il bollino autostradale, la cosiddetta “Vignette” che alla modica cifra di 40 franchi (circa 32 euro) ci consentirà di percorrere per tutto il 2012 qualsiasi tratto dell’autostrada svizzera… ecco, peccato però che questo sarà probabilmente l’unico viaggio che faremo qui… ma, vabbe’…

Ci raccomandano di attaccare bene la Vignette al vetro e vedo Silvia sforzarsi di far credere che stia effettivamente pigiando con forza la parte adesiva 🙂

Proseguiamo e tra splendide montagne arriviamo a destinazione.

La giornata è bellissima e assolata, abbiamo portato cappotti, piumini, cappelli, sciarpe, guanti (ci avevano detto che era freddo in questi giorni)… ma si scoppia letteralmente di caldo, almeno durante il giorno…

Dopo la sistemazione in albergo facciamo un giro di perlustrazione verso il centro e incontriamo presto i nostri “soliti” amici che come noi amano Carla…

Uno sguardo al Teatro, l’attesa, la voce di Carla che prova ci giunge da una porticina sul retro…

Mentre Flavio, Gianpaolo e Maurone si prendono un caffè in un baretto vicino (questo è il segnale)

Carla esce dopo aver finito e ci saluta tutti col suo sorriso dolcissimo…

Cerchiamo invano un posto dove mangiar qualcosa al volo, è sabato, ma a quanto pare alle 18,30 chiude tutto, anche i bar… solo qualche ristorante è aperto, ma non faremmo in tempo, quindi… digiuno pre concerto 😉

Intanto inizia a piovere ma è anche ora di entrare in Teatro. Siamo in un palchetto, il teatro è piccolo, si riempie presto delle tante persone giunte da ogni dove per assistere ad una serata che difficilmente dimenticheranno.

Finalmente si spengono le luci, l’emozione sale… Sul palco c’è Alberto Tafuri e poi entra Carla, con la sua grazia delicata, col suo sorriso coinvolgente, con la sua voce unica…

Propone il repertorio di Lungo la strada e, nei bis, una sorpresa… Messaggio, un brano che non cantava da anni. Un tuffo nel passato che viene accolto con grande entusiasmo da tutto il pubblico.

Tanti applausi, tanto calore e amore per un’Artista meravigliosa…

Dopo il concerto la incontriamo all’uscita dal camerino…

Concludiamo la serata in un ristorante dove troviamo anche lei, e lì si raduna una folla di fan in cerca di autografi e saluti…

La domenica mattina ci aspetta una bella giornata di sole, ancora un giro per Bellinzona, poi un salto a Lugano e via, verso casa…

Le foto del concerto

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

 

Lungo la strada. 2 aprile 2011, Rieti

 

2 aprile 2011  Rieti – Teatro Flavio Vespasiano – Premio “Dodici Donne”

Alice è la madrina della seconda delle tre serate che chiudono il Premio Dodici Donne, un concorso creato per valorizzare il talento delle attrici attraverso la messa in scena di un monologo.

La serata precedente ha visto impegnata Antonella Ruggiero nel suo splendido “Stralunato Recital” a cui ho assistito insieme a Marco. Una bella serata, molto intensa, nella quale ho potuto ammirare le sempre straordinarie doti vocali della Ruggiero.

Stasera invece si esibirà Juliette Gréco, mi farò raccontare da Marco, che di sicuro non se la perde…

Ieri però è stata la volta della nostra Carla… 🙂

Nel primo pomeriggio sono partito con Marco verso Rieti, una bella giornata di sole, ma ancora freddo… Lì ci siamo ritrovati poi un po’ tutti noi soliti dello “zoccolo duro” per così dire, non vi sto a nominare tutti, tanto voi lo sapete chi siete… 😉 e poi le foto parlano chiaro! Ecco alcuni miei scatti del pomeriggio

E qui sotto qualche foto scattata da Silvia.  Tutti emozionati, ci siamo fermati almeno un paio di volte in un locale a bere aperitivi e smangiucchiare qua e là in attesa del momento di entrare in Teatro dove, finalmente, ci aspettavano dei comodissimi posti numerati!! Niente corse stavolta, che alla nostra età, insomma…

Il Teatro non si è riempito fino all’ultimo posto, ma il calore non è mancato. Carla ha presentato i brani da Lungo la strada live e alcuni dei suoi successi storici…

E’ quasi strano vederla ringraziare un po’ timidamente per l’entusiasmo con cui noi e tutto il pubblico ogni volta accogliamo le sue esibizioni.

Non finirò mai di stupirmi delle emozioni che ogni concerto riesce a suscitare in me… no, di questo non mi stupirò mai…  flavio

Le foto

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Lungo la strada Tour 2010. 5 giugno 2010, Grugliasco (TO)

5 giugno 2010  Grugliasco – Teatro Le Serre

Le foto

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

 

Foto di Cristina Paesani

Lungo la strada live. FNAC Roma, 10 maggio 2009

10 maggio 2009 Roma – FNAC, Showcase di presentazione di Lungo la strada live con Maurizio Gregorini  

Iniziamo dalla fine…

Da una foto insieme a Carla

Ogni incontro con te è denso di emozioni, a volte è un sorriso, altre volte una frase, altre ancora un abbraccio… la tua Musica ha tessuto e tesse le trame della nostra vita…

Come saremmo stati diversi, forse più aridi, se un giorno le nostre vite non avessero incontrato la tua?

La Musica ci unisce, e si genera qualche cosa che va al di là di noi… Noi che siamo sul palco e chi invece ascolta… e diventiamo un tutt’uno. E in questa comunione si genera qualcos’altro di cui tutti quanti beneficiamo…
Questa è una cosa, secondo me, straordinaria…”  Carla Bissi

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Lungo la strada, 3 aprile 2009, Milano – FNAC

3 aprile 2009FNAC di Milano.

Presentazione di Lungo la strada live


Una settima prima…

– Che dici? Si va a Milano?
– Mah… vedrai che Carla canterà tre o quattro pezzi al massimo…
– Allora… va be’ dai, allora non ci andiamo… tutti quei chilometri…
– Ok, va bene, in fondo siamo appena stati al concerto di Prato…
– Allora deciso eh!
– Sì, sì, deciso

Tre giorni prima

– Allora siamo sicuri, no?
– Ma si certo! Mica vogliamo andare a Milano per ascoltare quattro canzoni…? Poi ci sarà il tour estivo… avremo altre occasioni…
– Io mi sento depressa
– Eh, pure io…
– Certo, il massimo sarebbe ascoltare Carla dal vivo. Basterebbe un quarto d’ora per stare meglio
– Già, ma tanto quest’estate farà il tour
– Sì, ma siamo solo a fine marzo:(
– Vorresti andare a Milano, Chicca?
– Io???? Noooooooooo!!!! Era così per dire

Il 2 aprile…
– Driiiiiiin
– pronto, dimmi Chicca
– Stavo pensando, a che ora si parte domattina?
– 8,30 a casa tua?
– Facciamo 8,45
– Ok, ma mi raccomando, non fare tardi come al solito. Quando arrivo devi essere pronta!
– Ok, a domani!!!!!!!!!!

Ecco, più o meno è andata così…
Partiamo alle 9,30, colpa mia, come sempre 🙂
*********************************************************************************

Siamo partiti con quella solita emozione negli occhi e nel cuore che ci porta lontano e vicino, lontano dalla realtà forse, vicino a noi stessi, molto più vicino a noi stessi…
Il viaggio in auto scorre serenamente, il tempo è bellissimo, arriviamo a Milano nel primo pomeriggio. Il fido Tom Tom ci porta dritti dritti di fronte alla Fnac. Imbocchiamo una via laterale dove una bella telecamera del Comune di Milano ci inquadra memorizzando la targa della nostra macchinina :o) Flavio, in preda ad un ottimismo esagerato, crede siano le telecamere di sorveglianza di un negozio. Dopo esserci fatti immortalare da mezza Milano entriamo finalmente in un parcheggio che, a giudicare dai costi, dovrebbe essere d’oro e diamanti…
Davanti alle vetrine della Fnac ci fermiamo una decina di minuti, felici di vedere la vetrina piena di cd di Carla!

Qualche telefonata (una anche al “nostro” avvocato “de Roma” perché non abbiamo ben capito come funzioni l’ecopass e temiamo una megamulta al ritorno a casa), un attimo di concentrazione ed entriamo. E’ ancora presto, si fa un giro di perlustrazione, si comprano varie copie del cd per gli amici, io vengo sopraffatta, come al solito, dalla sindrome da shopping compulsivo…
Poi arriva Carla e ci saluta con un sorriso radioso! Insieme a lei entriamo nella saletta dove si svolgerà la presentazione del disco e ci fermiamo a parlare qualche minuto. Raggiunti lì dal nostro amico Davide, scambiamo ancora qualche battuta e poi preferiamo uscire per non disturbare Carla durante le sue prove…
Una piccola folla si comincia a formare e tutti attendiamo di poter prendere posto appena Carla avrà finito…

La sala è veramente piccola e Carla è lì, a due passi da noi che siamo in prima fila…
Enzo Gentile le pone domande mirate e interessanti sui pezzi che sono stati inseriti nel cd, sui motivi di alcune scelte, e su molte altre cose. Carla risponde in maniera amabile e ancora una volta si commuove fino alle lacrime ricordando la sua amica Giuni Russo…
Dopo l’intervista Carla al pianoforte canta Dammi la mano amore ed Il contatto poi cede il posto ad Alberto Tafuri per proporci Febbraio, A cchiù bella, La cura (stupenda) e infine… ancora rapita dall’esecuzione di Prato, le chiedo di cantare di nuovo Tim. E Carla ci accontenta.
Caldi applausi accolgono questa breve ma intensa esibizione… Carla si ferma a lungo a parlare, firmare autografi, salutare tutti … Poi mi dice parole che mi trafiggono l’anima e di cui spero un giorno di fare davvero tesoro, non solo con il cuore, ma anche con le azioni…

La nostra serata si conclude nella solita pizzeria di Milano (è la terza volta che ci ritroviamo lì dopo un’esibizione di Carla) dove mangiamo in compagnia di Marina, Sandra, Davide e Giorgia. E poi ancora a casa di Davide per tentare di masterizzare un dvd… ma qualche problema tecnico allunga i tempi previsti per l’operazione…La serata è comunque piacevolissima e Davide un padrone di casa stupendo 🙂
L’indomani mattina si riparte dopo essersi rassicurati sul mostro ecopass: la nostra auto è euro 3 e quindi non si deve pagare nulla! Fiuuuuuuuu!! Niente multa!!

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli


Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Lungo la strada. 20 marzo 2009, Prato

20 marzo 2009  Prato, Teatro Politeama
Un viaggio piuttosto breve per noi, abituati a macinare chilometri per i nostri consueti appuntamenti con emozioni senza fine e sempre nuove…
Le aspettative per questa giornata sono molte, alcune annunciate, alcune immaginate, alcune sperate… e tutto arriva per chi sa aspettare…

Non serve nemmeno programmare il navigatore, stavolta è davvero facile arrivare a destinazione.
Si parte con un po’ in ritardo rispetto alle previsioni (colpa mia, ma non c’è bisogno di sottolinearlo), una sosta per il terzo caffè mattutino, un’altra per rifornire anche la C2 di benzina e di aria negli pneumatici… Anzi no! L’omino gentilmente mi fa notare che… “signorì, le sue gomme sono tutte troppo gonfie…”
Ops! Immancabile il commento caustico di Flavio… “Bè, ti pareva… riesci a far gonfiare anche le gomme oltre che i cosiddetti…” E dopo questa bella iniezione di autostima… il viaggio lungo l’autostrada scorre tranquillamente e arriviamo a Firenze per una sosta tecnica, lasciamo gli zaini a casa di Silvia e siamo pronti a ripartire verso Prato.
Per uscire da Firenze però decidiamo di sfruttare il vecchio caro navigatore il quale, forse un po’ risentito per l’abbandono, pensa bene di farci fare un bel giretto panoramico di circa mezzora… poi finalmente, seguendo l’istinto e non lui, riusciamo ad imboccare l’autostrada…
Troviamo facilmente il teatro, ma è presto, sono solo le 15, il portone è sbarrato, non c’è un’anima in giro, decidiamo di rifocillarci da qualche parte, non solo per calmare i morsi della fame, ma anche per scaldarci un po’ in qualche caffè, visto il vento gelido che soffia tra le vie della città…

 

Foto scattata con Samsung D980


Dietro al Duomo vediamo spuntare una figura che alza un braccio per salutarci come se ci conoscesse… Mi sembra Gianpaolo ma Flavio dice “no, non è Gianpaolo, è troppo alto…” Invece è proprio lui, raggomitolato nel suo giubbino, con la sciarpa verde attorno al collo ci viene incontro sorridendo…
Tutti e tre optiamo per un locale (bruschetteria e altro c’è scritto fuori)… Peccato che accanto c’è l’ingresso di un bar che noi pensiamo essere quello giusto e invece…
Ci sediamo ad un tavolino, parliamo un po’, passano 5 minuti… cominciamo a girarci intorno… passano altri 5 minuti… lanciamo sguardi “allarmati” attorno… altri 10 minuti…. Decidiamo allora di alzarci per chiedere se per caso hanno voglia di farci mangiare qualcosa… Ma… no. La cucina è già chiusa, però… però ci sono tre “magnifici” sandwiches lì nella vetrina, poverini ci fanno anche un po’ tenerezza e allora decidiamo di sfamarci così…
Dopo il pranzetto pantagruelico sfruttiamo un po’ il calduccio del locale, strappiamo (non diciamo chi…) una pagina di un quotidiano con un’intervista ad Alice tra finti colpi di tosse e schiarimenti di voce per non farci accorgere, ma attirando così ancora di più l’attenzione!

Uscendo ci ritroviamo nel vento gelido che negli spazi aperti soffia ancora più allegro!
Cerchiamo riparo fingendo di osservare con grande interesse la vetrina del negozio di scarpe proprio di fronte al Teatro, poi ci spostiamo nell’ingresso artisti e lì ci raggiungono dopo un po’ i nostri compagni di avventure… Dopo aver salutato Carla che con un sorriso scende dal taxi, ripartiamo in cerca di un locale dove passare almeno un’oretta buona al calduccio…
La ricerca si rivela più difficile del previsto e alla fine optiamo per un bar che sembra affollato, ma il gestore fa una magia e ci apre una stanzetta al piano di sotto tutta per noi che ora siamo una decina di persone, affamate, assetate e infreddolite!
Tra vino, cioccolata calda, aperitivi, patatine e tutto l’occorrente per una dieta sana ed equilibrata il tempo passa e ci porta fin verso le 20…
Ma nel frattempo, approfittando della scusa di andare incontro a Davide, uno di noi (si dice il peccato ma non il peccatore, tanto il peccatore lo conosciamo tutti!) si defila dal gruppo di bevitori e… verrà beccato poi in flagranza di reato davanti al teatro con il manifesto appena staccato dal cavalletto sul quale faceva bella mostra di sé… A beccarlo ridendo sarà Mauro Artico (proprio uno a caso, eh?) che per facilitare il nostro compito “regala” al ladruncolo tre copie di una scaletta (che poi verrà in parte modificata)…

Il nostro “eroe”, con i trofei in mano, cerca disperatamente di arrotolare il manifesto nonostante il vento ci metta del suo per rendere più difficoltosa e lenta questa operazione pericolosissima…

Il concerto inizia alle 21,30… e che si fa nel frattempo?
Ci disperdiamo un po’, qualcuno va a mangiarsi un kebab, qualcuno una pizza, qualcuno non mangia nulla, tutti aspettiamo…
Non so più a che ora viene aperto il Teatro, entriamo, c’è una discreta folla nel foyer…

C’è qualcosa di magico in questa giornata… un Sogno che si avvera…il sogno di tutta una vita, forse. Quello fatto tante volte ad occhi aperti…

Il concerto inizia, turbato ampiamente dalle “maschere” del teatro che, nemmeno fossimo ad una seduta straordinaria del G8, come cani da guardia fin troppo zelanti si intrufolano tra le file di poltrone puntando una microtorcia in cerca di registratori, fotocamere, videocamere e chissà cos’altro… Insomma, disturbano tutta la platea…
Ma Carla incanta il cuore… ruba l’anima… Dicevo che c’è qualcosa di magico in questa serata che precede di una settimana l’uscita ufficiale del cd, come se si stesse assistendo a qualcosa di unico. Si rinnovano le lacrime e i brividi lungo la schiena mentre ascolto “La cura”. Ero già scoppiata a piangere in macchina, l’avevano mandata per radio, mentre Carla era ospite di una trasmissione che Flavio ed io abbiamo seguito collegati a internet mentre raggiungevamo la meta. Ma una nota particolare merita il pezzo simbolo di questa meravigliosa serata: la stupenda versione improvvisata di Tim… Ci resterà negli occhi della memoria l’immagine di Carla appoggiata al piano e Alberto che suona, infilando note lungo l’arpeggio che continua a risuonare come struttura portante di un brano che si amplia nella sua bellezza dolcissima… La strofa ripetuta da Carla prolunga un piacere già di per sé infinito…
Meravigliosa “Tempo senza tempo” preceduta da una dedica “ad una persona in sala, alle sue amiche e ai suoi amici, che sono anche miei amici… a tutti voi…”
Vorremmo che anche questa esibizione non finisse mai… vorremmo continuare ad ascoltare queste emozioni… vorremmo dimenticare ancora per un po’ la realtà quotidiana così scevra di sentimenti e purezza d’animo, così povera di poesia. Vorremmo fermare nel tempo senza tempo questa Poesia e godere delle sue carezze… vorremmo rallentare l’orologio, dilatare lo spazio e tenere dentro di noi l’incanto di questi momenti senza tempo…

A fine concerto uno dei momenti più belli ed emozionanti della mia vita. Ho l’onore e la gioia di vendere in anteprima questo meraviglioso cd. 150 copie volano via in 10 minuti… Mi sento felice, di una felicità che un giorno, quando sarò vicina al mio traguardo terreno, potrò ancora assaporare intatta, non inquinata da delusioni e disillusioni…

Concludiamo la serata in una pizzeria… felici, semplicemente felici….

Qualche foto della serata fra amici e le foto del concerto

 

Lungo la strada. 5 settembre 2008, Pinerolo

5 settembre 2008 Pinerolo, Teatro Sociale
Un altro lungo viaggio verso le emozioni più intense, verso noi stessi, che ci ritroviamo ogni volta, magicamente, in un Universo del tutto nuovo. Come fosse sempre il primo concerto a cui si assiste, ritroviamo le sensazioni di un primo incontro.
Così inizia il nostro viaggio lungo l’Italia, lungo passaggi meravigliosi tra terra e cielo, poi tra mare e cielo e ancora tra cielo e cielo, quando dall’alto dei viadotti sembra quasi di volare…
È ancora notte quando Flavio si mette in viaggio per raggiungermi e alle 6 in punto lo vedo spuntare dalla strada (stranamente sono già pronta e lo aspetto al cancello di casa mia).
Appena sistemato il navigatore scatto la classica foto che immortala l’itinerario (tra l’altro poi preferiremo passare per la Liguria evitando la Firenze-Bologna indicataci dal pazzo che ogni tanto svalvola un po’).
Flavio invece – con mio grande “piacere” – sintonizza la radio sulla solita pallosissima frequenza che però – lo ammetto – si rivela molto utile quando ci segnala in anticipo il formarsi di 4 km di coda, ovviamente dove? Ma sì sempre lì, nei pressi di Firenze, tra Fi sud e Scandicci… E allora il dubbio… Che fare? Uscire a Firenze sud, entrare nel traffico mattutino (sono le 8,20) e attraversare la città? No, decidiamo di proseguire e non sbagliamo, il rallentamento si sta esaurendo e non perdiamo più di un quarto d’ora sui tempi previsti…
Il viaggio scorre così bene che poi alla fine me ne uscirò con una frase infelice del tipo “be’, però non è stato così faticoso fare questi 700km!”
” Grazie! –mi risponde Flavio con fare ironico- hai dormito per quasi tutto il tempo! Ho guidato sempre io tranne i tuoi 150km! Ci credo che ti è sembrata una passeggiata!”
Anche questa volta mi sono presa il mio cazziatone…;)
Giunti in Piemonte, ci sembra di non far altro che pagare pedaggi autostradali… oltretutto fantasma visto che il navigatore comincia a dare i numeri proprio ad un passo dal traguardo; ma ormai la scritta Pinerolo si vede all’approssimarsi di ogni uscita che la precede e quindi siamo ben sicuri di farcela anche questa volta!
Prima di lasciare definitivamente la tangenziale una sorpresa ci fa sgranare gli occhi… Da un pannello luminoso, di quelli che si trovano sospesi lungo la strada per dare notizie ai viaggiatori, una scritta attrae la nostra attenzione “Alice in concerto”. Ebbene sì, avete capito bene! Non era un’allucinazione, ci sono altri testimoni:)
Mai capitato in tanti anni di viaggi al seguito della Bissi!!
Entriamo facilmente a Pinerolo e troviamo subito l’albergo, piccolo ma molto carino, a parte il pavimento fatto con assi di legno, molto particolare ma molto molto rumoroso, specie quando si rientrerà alle 2 di notte, ma di questo scriverò più tardi…
Mentre io, con i miei tempi biblici, mi godo un po’ la mia stanzetta, controllo se funziona internet e mi preparo per la serata, Flavio si incontra con GianPaolo e Marino che lo conducono a prendere i biglietti. Mentre i tre siedono al bar decido di avviarmi, ma subito chiamo Flavio perché ovviamente mi sono persa e non trovo il teatro… e dire che ce l’avevo a dieci passi… Mentre lui tenta invano di dirmi che sono arrivata, Carla mi passa di fronte in auto e allora non capisco più niente! Vedo solo i tre “giovani” di cui sopra arrivare trafelati dal bar … ma la Visione è scomparsa, fagocitata dal Teatro…
Di lì a poco incontriamo Max, l’avvocato “de Roma”. A scaglioni arriveranno anche gli altri amici e giù assaggini vari di vini piemontesi, almeno credo, visto che non partecipo alle bevute presa come sono dalla presenza di Carla all’interno del teatro.
Dal foyer arriva debolmente la musica, Carla e Alberto stanno provando…
Noi speriamo di vederla uscire prima del concerto, ma l’attesa si rivelerà vana, complice forse anche un problema tecnico (figuriamoci se non succedeva qualcosa di questo tipo!). Infatti ci dicono che il pianoforte è accordato a 442 invece che 440, quindi non si intona affatto con la tastiera e le basi che sono a 440. Noi da bravi annuiamo con sguardo intelligente ma dentro – lo sento -ci stiamo tutti chiedendo che significa ‘sta cosa.
L’unico che sembra sapere il fatto suo è Flavio, il quale ci spiega che l’accordatura degli strumenti è basata sul La ad una frequenza di 440Hz… AAhhhhhhhhh, ora sì, mi è tutto più chiaro!!!
È ormai vicino l’inizio del concerto, io mi destreggio tra il cellulare (che mi tiene in contatto con Federico, il mio amore lontano) e lo scambio di quattro chiacchiere con gli amici vecchi e nuovi che con noi aspettano di entrare.
Il teatro è più piccolo di quanto credessi, ma ben strutturato e si riempie velocemente. L’attesa è sempre un bellissimo momento, molto intenso…
Una presentatrice introduce il concerto e poi le luci si spengono.
Le prime note giungono in platea, il sipario si apre…
Alberto è alla tastiera e poi arriva Carla, pantaloni scuri, camicia bianca, giacca grigia; è in gran forma, si vede subito, sorride, la accogliamo tutti con grandi applausi.
Il concerto scorre via veloce, troppo veloce…
La voce di Carla ci emoziona, come sempre… anche se i brani cantati sono gli stessi degli ultimi anni, ogni volta qualcosa di nuovo ci colpisce, qualcosa di sconosciuto, eppure a tutti noi già noto, è l’emozione che nasce dalla sua voce, che penetra dolcemente in noi, nel nostro animo ed è impossibile sottrarsi a tanta armonia, a tanta bellezza …
Il pubblico applaude e chiama a gran voce Carla sul palco, applausi a scena aperta quando intona Il vento caldo dell’estate, La cura, I treni di Tozeur…
A fine concerto viene richiamata più volte sul palco da applausi e ancora applausi e grida di acclamazione.
È il nostro modo per rimandarle indietro tutta l’emozione che ci regala ogni volta… e lei si concede ancora con grande slancio e passione, nonostante la difficoltà di inserire alla fine brani molto impegnativi dal punto di vista vocale come Prospettiva Nevski o Nomadi…
Ad attenderla all’uscita del Teatro ci sono molte persone, siamo tutti ansiosi di salutarla, di poterle dire anche solo “grazie”.
Carla si ferma a lungo a salutare un po’ tutti, felice di tanto calore.
Poi ci saluta lasciandoci veramente ebbri di emozioni…Come di consueto chiudiamo la bellissima giornata con una grande tavolata, anche se c’è sempre quel solito toscanaccio che si defila alla chetichella… (Endriuccio?!?!?!?)
Siamo tanti a cena, è tardi ma riusciamo comunque a mangiare una pizza, a far assaggiare la Bagna Cauda ad un nostro amico campano (appena un po’ brillo per la verità), a scolarci qualche bottiglia di buon vino locale…
Ah da notare la presenza in teatro e a cena del cagnolone di Paola, simpatico e mite compagno di avventura…
Verso le 2 di notte, stanchi, assonnati e felici, ci disperdiamo, ognuno verso la propria destinazione…
Noi (con me ci sono Flavio, Marino, Silvia e Antonella) stiamo tutti nello stesso albergo. Il portone è ovviamente chiuso, anzi è proprio sbarrato, suoniamo e ci aprono. Dal citofono in cima alle scale d’ingresso sentiamo una voce proveniente dall’oltretomba: “le vostre chiavi sono sul tavolo dell’atrio”… Cavolo, se me lo dici così mi metti paura!
Camminando in punta di piedi per non far rumore facciamo invece un frastuono terribile. Le assi di legno, a cui accennavo sopra, rompono il silenzio notturno e sotto il nostro peso scricchiolano e crepitano con un rimbombo inevitabile… Seguono risate che rendono vani i nostri educati tentativi di non far rumore.
La mattina arriva dopo poche ore e la sorte ci riserva un ultimo regalo…
Carla ha dormito nel nostro albergo, la trovo seduta a un tavolo quando scendo a far colazione, scambiamo ancora qualche parola, mi chiede di salutarle Flavio (che poi incontrerà di lì a poco), ci salutiamo ancora…
Purtroppo dobbiamo ripartire, ci aspetta un lungo ritorno a casa…
Le foto del concerto

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

 

Lungo la strada 2006-2007 – I musicisti

 

Lungo la strada. 4 dicembre 2007, Genova

4 dicembre 2007  Genova, Sala Govi – Teatro della Gioventù
Genova: ultima data del tour…ma solo per il 2007, speriamo! Carla torna presto!
C’è sempre un velo di malinconia quando si avvicina l’ultimo concerto di un tour che, seppur breve come questo, ci lascia dentro un bagaglio infinito di sensazioni ogni volta irripetibili.
La nebbia che confonde i contorni delle cose costituisce il sottofondo visivo delle nostre emozioni contrastanti: gioia e malinconia, ma è senz’altro la prima a prevalere.
Quasi 500 chilometri fino a Genova, attraversando lenti cambiamenti di paesaggio. Il sole ben presto ha il sopravvento sulla nebbia del mattino e ci accompagnerà in questa calda giornata… sembra quasi primavera…
Arrivati a Genova, Chiara (alias di TomTom) tenta disperatamente di portarci all’albergo, ma…la numerazione civica della città è a dir poco bizzarra e metterebbe in crisi anche le “bombe intelligenti” del signor Bush (perdonate il paragone immondo!)
Decidiamo così di parcheggiare per proseguire a piedi. Il numero 19 dovrebbe essere proprio qui, ma i numeri sono tutti dal 70 in sù…Giriamo così 15 minuti sù e giù per Via XX Settembre finchè ci accorgiamo che… bastava solo attraversare la strada… Peccato che quel numero 19 era messo lì a caso, insieme ad altri numeri ben più alti del 19… boh!
Ci cambiamo in fretta per la smania di trovarci al più presto davanti al teatro, ma la gentilissima titolare dell’albergo è in vena di chiacchiere e si informa sui nostri programmi indicandoci anche un bell’itinerario culturale, senza tralasciare di sconsigliarci vivamente la zona “caratteristica” di Genova… quella nei pressi di Via del Campo… Capito, no?
Mentre Flavio tenta inutilmente di entrare in un parcheggio dal quale non esce nessuno, io scalpito per andare verso il teatro e così, piantina di Genova alla mano, comincio ad avviarmi. Questa volta cerco il numero 16 di Via Cesarea… peccato che a quel numero civico c’è un bar o una focacceria, non ricordo. E adesso? Rifaccio la strada arrivando fino al lato opposto e… magia! In compagnia di tanti numeri oltre la settantina si trova anche un altro 16 che questa volta corrisponde al Teatro della Gioventù!

Nel frattempo arriva anche Flavio e dopo un po’ incontriamo Carla, proprio mentre stiamo andando alla ricerca di un bigliettino da accompagnare al nostro regalo.
Lei, bellissima e sorridente, ci saluta con il calore che le è proprio e si ferma a parlare un po’ con noi.
La temperatura è primaverile ed è piacevole passeggiare per le vie del centro dove incontriamo anche molti venditori ambulanti di rose.
Quando è ormai sera ci ricongiungiamo agli altri compagni di avventura e mentre loro decidono di mangiare qualcosa, noi due decidiamo di farlo dopo. Prima del concerto mai, per carità! Faccio compagnia a Marina e Sandra intente a gustarsi una focaccia e approfitto del mio digiuno pre-concerto per scrivere il biglietto a Carla (finalmente ne ho trovato uno sobrio, come dice Flavio).

Peccato che a fine concerto non troveremo in zona un solo locale aperto per mangiare, ma di questo scriverò più tardi.
Il concerto ha inizio alle 21,15 con l’esibizione di Ivan Segreto. Dopo circa un’ora è la volta di Carla.
Il pubblico (quasi tutti sono lì per lei) la accoglie con grande calore anche qui a Genova. La scaletta, purtroppo, è ridotta a 14 brani che Carla interpreta con tutta se stessa creando un’atmosfera da brivido. Il chitarrista Martellotta ci è piaciuto sempre di più, sera dopo sera. Ancora emozioni forti e attimi sospesi nel tempo… con un solo, ma grande rammarico: il taglio della scaletta dovuto alla scelta di far cantare insieme Carla e Segreto. Non l’abbiamo trovato giusto per nessuno dei due artisti. Un concerto, come ogni forma d’arte, ha una logica vissuto nella sua interezza e mi dispiace che il pubblico presente a Genova (ci sono persone arrivate da molto lontano, anche dalla Germania) non abbia potuto godere di un concerto come quelli di Taranto e Seriate. Fra i vari pezzi tagliati fuori da questa data, anche il meraviglioso testo di Occhi, scritto da Carla stessa.
A fine concerto, come di consueto, aspettiamo Carla per salutarla e augurarle un Buon Natale. Prima che lei esca mi viene anche chiesto da uno dello staff di mettermi a guardia del camerino, nemmeno fossi un energumeno…
Poco dopo esce Carla e si intrattiene con noi. Le consegno il biglietto scritto durante la “cena” e poi ci avviamo tutti verso l’uscita.
Mentre Carla firma gli autografi, Marina ed io ci intratteniamo a parlare piacevolmente con Francesco Cattini della International Music.
L’ennesimo venditore ambulante di rose ci propone l’acquisto. Ormai è tardi e non credo abbia ancora la speranza di vendere… Ma con uno sguardo di intesa ci mettiamo tutti d’accordo nell’attendere Carla all’uscita con un mazzo di rose! Così, quando lei esce gliele doniamo e lei ridendo: “ma… le avete rubate”? E noi: “no, le abbiamo comprate da lui” indicando il venditore, felice per l’affare concluso proprio a fine giornata.
Per noi due invece la serata si conclude alla ricerca di un posto dove assecondare i lamenti dello stomaco. Niente da fare… tutto chiuso!
Torniamo così in albergo affamati come lupi, sperando che il frigobar nasconda qualche sorpresa golosa, come barrette di cioccolato o simili, ma anche qui niente da fare… solo bibite…
Ormai rassegnati a digiunare, ci dividiamo una lattina di Coca Cola ridendo delle nostre scelte irrazionali e sognando la colazione del giorno dopo…

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Lungo la strada. 27 novembre 2007, Seriate

27 novembre 2007  Seriate, Auditorium Gavazzeni

Il Viaggio, il concerto, le risate, la C2 e…andate piano!

Lungo la strada per Seriate la nebbia avvolge il paesaggio tagliato in due dall’autostrada.

Il sole riesce comunque a trafiggere i banchi illuminando gli alberi di un intenso giallo dorato.

Qualche rallentamento fra Incisa e Firenze sud, poi il tratto appenninico con gli autotreni incolonnati e il sole a illuminare la mattinata.

Arriviamo a Bergamo (dove abbiamo prenotato l’albergo) nel primo pomeriggio. Sono emozionata, un’emozione forte che non riesco a trattenere. E subito mi tradisco cercando di aprire la stanza dell’albergo con le chiavi della macchina (?!?!?!)

Lasciamo i bagagli e ci dirigiamo senza indugi verso Seriate, che dista circa cinque chilometri da Bergamo.

Nel frattempo cominciano a squillare i telefoni: “dove siete?”, “io sono in treno, ma porta ritardo”, “noi partiamo fra poco”, “Carla è arrivata?”. Tra sms e telefonate sembriamo il centralino della Sip (ops, Telecom… scusate, stavo pensando ad Animali d’America)

Alle 15,30 arriviamo al Cineteatro. Grazie TomTom, non sbagli un colpo! Sì, è vero, qualche volta mi hai mandata per campi, ma forse è solo la tua vena bucolica… e comunque trovi sempre il modo per farti perdonare 🙂

Esattamente nell’attimo in cui scendiamo dalla macchina appena parcheggiata vediamo arrivare Carla che ci saluta con uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Il sorriso di Carla è un caldo abbraccio, un tepore dell’anima, un sorriso sincero… gli occhi non mentono…

Il pomeriggio scorre e di lì a poco ci raggiunge Davide con il quale facciamo una sosta-rifocillamento in un bar della zona.

Il sole è ormai tramontato e il freddo si fa sentire mentre stazioniamo davanti al teatro per difendere la nostra postazione (i biglietti non sono numerati…, a proposito, vorrei lanciare una campagna a favore della numerazione dei posti in teatro, almeno d’inverno!).

Pian piano arrivano tutti gli altri (non vi elenco tutti, altrimenti mi sentirei un po’ Pagine Bianche, tanto voi che leggerete questa breve cronaca vi riconoscerete come parte integrante del racconto.

Ci spostiamo nell’atrio del teatro dove la temperatura è decisamente gradevole. Mi sento nervosa…Un’emozione palpabile si impossessa di me… Gli amici mi parlano ed io sono assente. Mi chiudo nel silenzio che precede il concerto, ne ho bisogno, per ascoltare fino in fondo le mie emozioni.

Entriamo finalmente in teatro… la prima fila è nostra, anche questa volta ce l’abbiamo fatta!

Prima del concerto, grazie a Paoletta e Alessia, ho l’opportunità di conoscere di persona Susanna Parigi, un’artista che apprezzo moltissimo e che si rivela tanto semplice quanto grande artisticamente.

Il buio scende in sala…. All’apertura del sipario un’aria fredda ci colpisce in viso e fa da contrasto al calore intenso delle nostre emozioni.

Dopo una breve introduzione strumentale Carla entra in scena accolta da un caldo applauso.

Il concerto si apre con Un Blasfemo… poi tutti gli altri brani ascoltati a Taranto. Rispetto al concerto di Taranto si avverte una maggiore complicità fra Carla, Alberto e Massimo.

Un concerto intenso, scandito dalla poesia di Carla e dalla risposta entusiasta del pubblico. E’ quella che amo definire Comunicazione allo stato puro: nessun velo si frappone fra le le emozioni che si sprigionano dal palco e quelle che scaturiscono dai nostri cuori, dalla nostra fame di poesia.

E le emozioni più intense ce le offrono due brani che Carla interpreta come solo lei può fare: Col tempo e Il sole nella pioggia. Sento su di me il dolore e la nostalgia, il rimpianto e la solitudine. Sento la pioggia bagnare il viso e il sole rischiarare il mare.

Tante vibrazioni, tanti applausi e acclamazioni, anche stasera. Alla fine il pubblico è tutto in piedi…

…quel pubblico che la ama e che l’aspetterà silenzioso dopo il concerto… per dirle ancora grazie, grazie di esserci…

E’ tardi, sono le 23 passate e decidiamo di cercare una pizzeria. Non mangiamo mai prima dei concerti, per restare in contatto più diretto con le emozioni. Poi, dopo i concerti, la fame si fa sentire all’improvviso.

Ma…momento di panico… la mia piccola c2 non ne vuole sapere di mettersi in moto! Proviamo e riproviamo, ma niente da fare, è morta. Ok, effettivamente Carla ci aveva detto di andare piano, ma non di restare fermi a Seriate! Maurone e Fabio si offrono di spingere l’auto per tentare un’accensione forzata, ma nonostante gli sforzi profusi, la piccola bastarda si rifiuta di mettersi in moto. Spinta dal mio pessimismo cosmico che solo la mitica Marina riesce a placare immagino scene apocalittiche… La piccola c2 il giorno dopo dovrebbe portarci a casa: 550 chilometri!

Alla fine decidiamo di spingere la mia “simpatica” macchinina in un parcheggio e di andare a cena. Alla c2 penseremo dopo, ora pensiamo a divertirci e a festeggiare il compleanno di Marina fra risate, foto e brindisi.

Verso l’una di notte riproviamo a far partire l’auto, ma niente da fare. Che sia finita la benzina? In fondo di chilometri ne abbiamo fatti e anche il pieno prima o poi si svuota… Così decidiamo di cercare un distributore. 

Marina tira fuori dalla sua auto l’occorrente per il rifornimento e poi insieme a me e Sandra schizza via verso un distributore.

Dovete sapere che l’auto di Marina è meglio della borsa magica di Mary Poppins… ci si trova di tutto, dal temperino, alla bottiglia di spumante alla provvidenziale tanica in plastica!

Silvia documenta tutta l’avventura con la macchina fotografica, mentre i signori maschietti presenti, dopo il fallito tentativo di far resuscitare la c2 a spinte, tornano alla loro naturale indole e si limitano al… nulla!

(ma dove sono gli uomini di una volta? quelli che non dovevano chiedere mai, per intenderci…)

Anzi, no! Fabio se ne esce con questa frase, giudicate voi…: “Non si capisce perchè non parte, il quadro si accende, le luci pure, alla fine funziona tutto perfettamente!”

Ben presto vengono richiamati all’ordine e così si mettono al lavoro…

Comunque nemmeno la benzina ci salva, così mi gioco l’ultima carta che non è l’aiuto da casa, visto che la casa è a più di 500 chilometri da qui, ma i cavetti della batteria.

Come andranno messi? Niente paura! C’è Marina che sa tutto e grazie ad un eccellente lavoro di equipe… la moribonda resuscita! 

Fabio armeggia con i cavetti…

poi li posiziona diligentemente

il gemellaggio

mi appresto a mettere in moto facendo scongiuri vari

Anche stavolta l’avventura si conclude bene e Marina stappa la sua bottiglia di spumante facendo il bagno anche alla c2.

ce l’abbiamo fatta!!!

Marina stappa la bottiglia di spumante

poi beviamo alla salute della C2

La quiete dopo la tempesta

Saluti, baci, una bevutina e si parte. Flavio, io, Antonella, Silvia e Maria ci fermiamo un’oretta buona in albergo a commentare il concerto in un’atmosfera da pigiama party. Si fanno le tre. Andiamo a dormire… e speriamo che domani la c2 si avvii…

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani