Anteprima Weekend Live 2015

Annunciate tre date tra marzo ed aprile 2015 che anticipano il tour vero e proprio che si svolgerà in estate.
Saranno precedute dalla DATA ZERO ad Azzano Decimo (PN)
Cliccando sui link si potrà accedere all’acquisto dei biglietti

 

20 marzo 2015  DATA ZERO  Teatro Comunale M.Mascherini, Azzano Decimo (PN)

23 marzo 2015  Parco della Musica – Sala Petrassi, Roma

Schermata 12-2457015 alle 10.49.47


29 marzo 2015
 Teatro Puccini, Firenze


8 aprile 2015
  Teatro Nuovo, Milano

30 luglio 2013 – Latina, Arena Expo. Alice e Battiato in concerto

Ore 17,46: E’ una torrida giornata d’estate. Siamo qui davanti all’Arena dopo aver faticato non poco a trovarla. Già, perché il buon Flavio, che è sempre stato allergico ai navigatori, oggi non era in grado di fare un passo se non aveva non solo il navigatore, ma anche la mappa satellitare!!!!! Siamo felicissimi comunque, nella consapevolezza che stiamo per vivere un evento musicale assolutamente eccezionale! Battiato sta provando “Bandiera bianca”, per la cronaca:)

Ore 18,00: stanno provando Chanson Egocentrique!!!!!! Flavio ed io siamo in piena estasi:))))))

Ok, io (Flavio) avrò avuto da fare con navigatori e mappe varie, ma Cristina non si è resa conto del bel venticello che soffiava nel pomeriggio in quel di Latina rendendo l’attesa meno faticosa di quanto sarebbe stata… 😀

Dall’arena portate dal vento giungono ogni tanto le voci di Carla e Battiato che provano, noi ci rifocilliamo a suon di panini e fritture varie (tutti cibi salutari insomma), per non parlare delle varie birre che alzano presto il nostro tasso alcolemico 😉 ma tanto c’è tutto il tempo per smaltire, il concerto sarà lungo e nessuno di noi nel frattempo avrà bisogno di farsi un giro in automobile…
È Giovanni Caccamo, giovane artista prodotto da Battiato, ad aprire la serata con 4 sue canzoni, poi inizia il concerto con l’esibizione di Carla, in splendida forma offre un programma ridotto dei brani presentati durante il Samsara Tour; canta circa un’ora regalando, come sempre, forti emozioni… Il contatto, con Carla, c’è sempre…
Il suo concerto si apre delicatamente con tre splendidi pezzi  Autunno giàSui giardini del mondo…  e Morire d’amore… così Carla ci lascia entrare a piedi nudi nel suo mondo di infinita dolcezza e sensibilità…

Poi spezza appena questo momento intimo e pieno d’incanto di sensazioni introducendo Nata ieri (ci troviamo nella città natale dell’autore)
È un continuo alternarsi di attimi delicati e sospesi mentre le canzoni scorrono veloci lungo un tempo che è sempre troppo breve; e peccato non ci sia stato forse il tempo per poter cantare anche tre pezzi che sicuramente il pubblico, anche quello di Battiato, si sarebbe aspettato di ascoltare e avrebbe apprezzato con entusiasmo, Il vento caldo dell’estate, Per Elisa e Messaggio, che pure  Carla aveva provato nel pomeriggio e che davvero, personalmente, mi sono mancati in questa bella ed emozionante serata estiva…

Dopo Carla,  Battiato si esibisce al meglio di sé con i suoi musicisti ed il quartetto d’archi, regalando un’esibizione impeccabile e a ritmo sostenuto di alcuni brani del suo ultimo lavoro Apriti sesamo e di altri scelti tra i suoi più grandi e amati successi, poi chiama Carla sul palco per cantare con lei tre canzoni (solo tre canzoni), e torna poi a chiudere la sua ora e mezza di concerto nel “delirio” affettuoso dei suoi fan e di quelli di Carla, che però magari si aspettavano qualcosa di diverso da questa, comunque meravigliosa, serata.

Sì perché  a questo concerto è mancato qualcosa… forse la cosa più importante. Inutile dire che ci aspettavamo di più. Di più dell’atteso e dell’ovvio. Insomma, ci aspettavamo l’evento, quell’evento che, per qualche motivo, non c’è stato…
Avevamo sognato di sentire Carla e Battiato cantare insieme Eri con me, La cura, L’ombra della luce. Ci chiediamo perché non sia stata sfruttata quest’occasione unica… Sulla scia di Prospettiva Nevski poteva essere un concerto Alice-Battiato diverso, degno di due artisti di grande e pari valore. Due artisti che hanno seguito strade vicine e nello stesso tempo diverse, due persone che con coerenza ed amore per la Musica hanno sempre fatto le proprie scelte con coraggio…
Sì, è mancato qualcosa, uno scambio equo forse, che avrebbe potuto rendere la serata davvero indimenticabile…
Il contatto con Battiato, purtroppo, non l’abbiamo percepito, pur avendo cantato e saltato e chiuso gli occhi seguendo le sue melodie che conosciamo bene e apprezziamo da sempre… ma l’emozione, con lui (ed è una nostra sensazione, un parere del tutto personale, quindi opinabile), l’emozione dello Scambio emotivo dicevamo, con lui è mancata…
Carla invece, come sempre, ci ha toccato l’anima, al di là dei limiti spazio-temporali concessi…

La scaletta della serata

Autunno già
Sui giardini del mondo
Morire d’amore
Nata ieri
Dammi la mano amore
Eri con me
Il cielo
L’era del mito
Un mondo a parte
Anin a gris
Orientamento
Il contatto
Nomadi
Il sole nella pioggia

in duo con Battiato Carla ha cantato Prospettiva Nevski, I treni di Tozeur e Chanson egocentrique


Le nostre foto

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

Foto Di Cristina Paesani

24 giugno 2013 La Milanesiana

Il video di Davide Andreis con quattro splendidi brani cantati da Carla alla Milanesiana

Da quanto tempo non prendevo un treno per andare ad un concerto di Carla… Dal 2007, precisamente dal 23 novembre 2007, quando, insieme a Cristina, partii verso Taranto per una tappa di Lungo la strada… E di quel giorno conserviamo ricordi indelebili…

Be’, in sei anni sono cambiate molte cose ed i treni sono una di queste! 🙂

Stavolta zero chilometri di autostrada, zero soste “tecniche” nei vari autogrill… solo un comodo viaggio in un treno semi deserto e silenzioso.

Dagli ampi finestrini sembra scorrere il paesaggio da Roma a Milano. Verde intenso dei campi coltivati, azzurro terso del cielo ventoso, il bianco di nuvole che si muovono basse.

Di tanto in tanto colgo frammenti di conversazioni, e, curioso, immagino per un istante le vite degli altri viaggiatori.

Arrivato a Milano centrale mi avvio alla metro che mi porta in zona Duomo in pochi minuti e da lì proseguo a piedi verso il teatro, fotocamera in mano…

Dopo un’ora di attesa vedo arrivare Carla in auto, entra velocemente in teatro, i musicisti sono già lì che l’aspettano per provare, io torno a fare qualche foto…

Verso le 18 mi siedo con gli amici ai tavolini all’aperto di un locale lì di fronte, è l’ora dell’aperitivo e delle chiacchiere… vediamo arrivare Battiato mentre siamo lì, pensiamo tutti che forse canterà con Carla… Staremo a vedere!!!

Poco dopo le 21, in teatro, la serata viene introdotta da Elisabetta Sgarbi; presenta gli ospiti che, prima del concerto di Carla, leggeranno dei loro brevi scritti legati al tema di questa edizione della Milanesiana, ovvero il Segreto.
Trascorre circa un’ora con le interessanti letture che mi resta difficile sintetizzare qui, poi Carla apre la sua esibizione con Un mondo a parte.
Insieme agli ottimi musicisti che l’hanno accompagnata nel tour invernale ci canta con emozione viva alcuni dei suoi brani ed un’anteprima, il Sonetto 29 di Shakespeare, in una meravigliosa e delicata interpretazione.

Dopo 4 mesi dall’ultima tappa del tour mi trovo di nuovo coinvolto nella magica atmosfera che si respira ai concerti di Carla.
Nelle emozioni che si rinnovano mi lascio incantare dalla bellezza di un’artista la cui sensibilità ha di certo influito positivamente sulla mia e su quella di chiunque altro sia in grado di aprire il suo cuore all’ascolto di una voce che una volta entrata dentro di noi, non può che abitarci per sempre.

Otto canzoni in tutto e tre bis. L’ultimo, cantato insieme a Franco Battiato, è l’immancabile e sempre meraviglioso Prospettiva Nevski, di cui proprio l’autore, forse emozionato, dimentica qualche strofa riproponendo quella già cantata… e Carla sorridendo mentre suona la tastiera “Sì, ma vai avanti…” 😀

Una serata bellissima, davvero.

La scaletta

Un mondo a parte
Come il mare
Sonetto 29 di Shakespeare
A cchiù bella
Orientamento
Il sole nella pioggia
Eri con me
Autunno già

Bis

Il vento caldo dell’estate
Chanson egocentrique
Prospettiva Nevski

Le foto

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

JUNE 24, 2013 MILANESIANA

Translation by Davide Andreis 

How long has it been since I took a train to a concert of Carla? Since 2007, precisely November 23, 2007, when, together with Cristina, I travelled to Taranto for a date of “Lungo la strada”… And we keep unforgettable memories of that day…
Well, in six years many things have changed and trains are one of them! 🙂
This time, no kilometers by car, no pit-stops at various service areas… just a comfortable trip on a semi-deserted and silent train.
From the large windows, the landscape from Rome to Milan seems to flow. The lush green of the cultivated fields, the clear blue of the windy sky, the white of clouds moving low.
From time to time I hear fragments of conversations, and, out of curiousity, I imagine for a moment the lives of other travelers.

Once in Milan Central Station I take the subway to the Cathedral, a few minutes trip, and from there I continue towards the theater on foot, camera in hand…

After an hour of waiting I see Carla arriving by car: she quickly steps into the theater as the musicians are already there waiting for her to rehearse, and so I’m off to take some other pictures…
Around 6 pm I sit with friends at a bar outdoor table in front of the theater, it’s cocktail and chat time… We spot Battiato while we’re there, and we all think that maybe he’ll sing with Carla … We’ll see!

Shortly after 9 pm, in the theater, the event is introduced by Elisabetta Sgarbi, who presents the guests that will read their short writings related to the topic of this edition of Milanesiana, ‘The Secret’, before the concert.
About an hour goes by with the interesting readings, but for me it’s quite hard to summarize them here, then Carla opens her performance with “Un mondo a parte”. Along with the great musicians who accompanied her in the winter tour she sings with true emotion some of her songs and a prèmiere, Shakespeare’s “Sonnet no.29”, a beautiful and delicate interpretation.

After 4 months since the last date of the tour I’m again involved in the magical atmosphere one can feel at Carla’s concerts. Through the renewed emotions I let myself be enchanted by the beauty of an artist whose sensitivity has certainly had a positive effect on my sensitivity, and on the sensitivity of anyone else who is able to open his/her own heart to the listening of a voice that, once inside us, stays there forever.

Eight songs in all and three encores. The last, sung with Franco Battiato, is the ever-present and always wonderful “Prospettiva Nevski”, of which the author, perhaps excited, forgets some pieces, repeating others already sung… and Carla smiling while playing the keyboard “Yes, but go ahead…”.
A beautiful evening, truly.

The playlist

Un mondo a parte
Come il mare
Sonnet no.29 by Shakespeare
A cchiù bella
Orientamento
Il sole nella pioggia
Eri con me
Autunno già

Encores

Il vento caldo dell’estate
Chanson egocentrique
Prospettiva Nevski

1 giugno 2013 – Cremona

Le corde dell’anima

Cris ed io non c’eravamo, ma i nostri amici sì e ci hanno raccontato della bella serata trascorsa insieme a Carla…

Ecco allora il breve resoconto di Silvia, corredato da qualche scatto.

Dopo giorni e giorni di pioggia, per questa toccata e fuga a Cremona il tempo ci ha voluto bene dandoci il benvenuto con una bella serata.
La piazza è una cornice bellissima, con il Duomo illuminato ed i palazzi con le fiaccole accese, e gremita di persone. Certo, tre canzoni sono veramente, veramente troppo poche… anzi no, sono un aperitivo che ti mette appetito… solo che non c’è stata “cena”.
Ma Carla regala emozioni, sempre e comunque: “Le corde dell’anima” era il tema della manifestazione, così non poteva che essere “1943” uno dei pezzi che ci ha regalato, dopo Il Contatto e L’era del mito.
Il vento freddo si è dissolto nelle note del pianoforte e della chitarra di Marco.
Un po’ forzato invece il nesso tra Carla ed il romanzo di Tim Parks.
Ma pazienza, l’occasione è sempre buona per passare qualche ora insieme, e fare il pieno di musica, emozioni (lo so, mi ripeto…) ed allegria.
Stavolta con noi c’era anche Fiona, che si è lasciata coccolare ed ha ascoltato rapita come tutti noi.
Un altro cagnolino che era una fila indietro invece si è unito agli applausi e pareva chiedere un bis… come dargli torto?

La serata purtroppo finisce, un pezzetto di pizza e poi a dormire.
Silvia Carbone

FOTO di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Marina Venturi

Foto di Marina Venturi

Foto di Marina Venturi

Foto di Marina Venturi

Foto di Marina Venturi

Foto di Marina Venturi

Foto di Marina Venturi

Foto di Marina Venturi

Foto di Marina Venturi

Foto di Marina Venturi

Foto di Marina Venturi

FEBRUARY 1: TURIN, MAGIC CITY

Translation by Davide Andreis 

10.55 AM
We, TOURists, are in Bologna waiting for Marina to leave for Turin. Meanwhile, we set up our ubiquitous Chiara.

2.22 PM
After a brief stop at the service area, the journey continues with the notes of… “A Cosa Pensano”.
It’s very cold and foggy… The music of Carla resonates in the car… we all sing together… it’s so nice… “Deserts full of light, so close to the heart…”

4:31 PM
We are in Turin, in front of Teatro Colosseo. I have wonderful memories tied to this place. Turin is my childhood’s city… Here, I’ve lived the best days of my life. And in Turin, right here at the Colosseo, I attended several Carla’s concerts. My grandmother used to buy the tickets months before.
She begged the theater staff to put aside two tickets in the front row for her niece who lived in Viterbo and would visit just to see the concert. And then she took the streetcar all alone to go picking them up…
Soon after she used to call me, proud of her conquest. I went to the concerts with her.
She was a wonderful woman. After the concerts she used to wait while I was greeting Carla.
I still remember her image on February 14, 1987. It had snowed, and I was waiting for Carla to come out of the theater to greet her. My grandma, not far away, waited for me, standing, shivering, wit her pale face. I was happy because I was there…
We saw other concerts together after that date. Tonight I will be sitting in the same chairs with Flavio and inside myself, I will devote “Il Contatto” to her.

8:56 PM
We are at the theater. Meeting old friends, friends from the early 80’s: Luca, Claudia…
I’m going back over 20 years. So many memories here in Turin… I wish this were a special evening… The bond I have with Turin is so strong that it won’t be over at the end of the concert…
Every song is a microcosm of emotions that comes back to graze my skin; images slowly slide in my mind, mingling with those projected on stage, the voices, the laughter exploding in my memories mix up with the sounds that invade the theater. A veil of melancholy lays down on my eyes as I watch the stage, I think about the past, I think about the present,
I think about the future. Carla’s musical journey wears out quickly in the usual flow of time;
I have the feeling of having lived with intensity an unusual time, a timeless time.

In each song I find something about me, pieces of a story like many others, fragments of lives, mine and the one of those who I loved, or who I’ve just met in this life…
A special note on this date in Turin: eventually, Mino Di Martino is here.

When we step out of the theater, a fine and cold drizzle awakes me from the slumber of dreams.
We wait a bit for Carla to come out… For us, it’s time hit the road again, in the night that surrounds the highway and our memories… 

JANUARY 26: THE ADVENTOUROUS TRIP TO PESCARA

Translation by Davide Andreis 

12.00 PM
We leave for Pescara, as usual with delay… as usual my fault. Yes, because having completely forgotten that we’ll overnight in Pescara, even though for a few hours, I was ready to leave when I realized that I packed no clothing, no toothbrush and tothpaste… in short: no nothing… What a drawback, forgetting to pack my bags… I’m getting old…
Then a nice breakfast in Terni, where Silvia, Antonella and I, reach Flavio.

1:30 PM
We’ve been driving for one and a half hour to make a few kilometers. All paths indicated by the navigator system are closed, but she continues to say “go back when you can.”
We can’tttttttttttt!!
Do you understand it or not??
Finally it seems she understood and the journey continues, interspersed with small stops due to wrong roads again… Now maybe we’re doing good, and the the road signs seem to confirm it (TN: see the CANTALICE road sign picture).
It’s a beautiful sunny day and we are surrounded by beautiful snow capped mountains.

5:54 PM
We are in the theater bar. Impossible to remain outside, it’s really cold! To tell the truth, this area gives me a great sense of desolation…
Every day marked by a concert is a special day, magical, wherever we are…
But this happens to only us; by looking out of the windows of this bar I see the usual life of a city, in a day like many others.

9:20 PM
The curtain rises on the stalls, where, unfortunately many red chairs are empty…
It’s a pity that an artist such as Carla doesn’t get the response she deserves in some cities. Yet she is very popular, but maybe there was no media bombardment that would give more visibility to the new cd and to its relative tour…
The warmth and participation, however, are not missing, neither tonight. Scattered throughout the stalls, we TOURists give our best, the empty spaces resonate with long applause, continuous cheers and silence is broken by the emotion which comes with the listening…
Carla’s voice enchants our hearts… one after the other, the songs that mark this tour push our souls into a dimension that hanging in the balance between being and non-being, like a tightrope walker maintains his balance by balancing its rod suspended in the air, so will we be led, step by step, through the magic tightrope between dream and reality…
We all wish that this dream wold never end, broken by the noise of our daily life, we’d like to spend all night listening to Carla, to see her move on stage with her usual grace, in complete harmony with the sounds and images…

We’d like to continue to live in this dream where emotions nearly hurt, the way they are strong…
But dreams do come true… or… or break… or, more simply, are interrupted with the arrival of daylight…
Thus the curtain closes this evening, too, leaving behind a trail of sensations that turn into strength, energy, life.
It is past midnight when, after having greeted Carla who hugged us all with great affection, we go eating at “Giazz and restaurant” a very nice and cozy place close to the theater.
The owner, a very kind guy, before the concert agreed to cook us something, despite it’s late…
So we find ourselves at a table in a room where the taste of the owners for the Arts in its various forms clearly shows. On the walls are some pictures of different artists, in the background some music contrasts with our laughters and emotions.
After a little appetizer, the owner brings us some great noodles “paglia e fieno”, freshly made by hand, seasoned with a delicious meat sauce, and for the two vegetarians of us, or pseudo-vegeterians :), a differente condiment, but just as good!
The food is accompanied by an excellent Montepulciano d’Abruzzo, a couple of dazing beers (right, Crissi?) And then, time for dessert… chocolate pralines with superlative chili, and a wonderful almond and green pistachio pie… So delicious that we ask for an encore!

We have to thank for the kindness, availability, and the care with which we were served this dinner, and we would like to think that soon this restaurant could become the place to meet after the shows taking place at the Teatro Massimo, perhaps in the company of various artists.

Alice: «Nuove canzoni per alzare lo sguardo»

Andrea Pedrinelli, Avvenire.it

«Volevo canzoni di un certo tipo. Perché mi sembra che non ascoltiamo, non guardiamo, siamo troppo concentrati su noi stessi: quando invece aprirsi può far persino scoprire che molto, fuori da noi, è meglio di come lo vorremmo. E sono tornata a fare un disco per questo, da interprete, da strumento di parole che spronino a unire e non separare, ad accogliere, a tornare a donarci l’un l’altro». È molto chiara, Alice, quando racconta il complesso – e però magnifico – Samsara, album (in uscita il 18 settembre) del suo ritorno ai dischi dopo ben 14 anni spesi certo nella musica, ma fra progetti antologici, live o di ricerca originali sì, e però senza inediti. Samsara è sanscrito, dice il fluire della vita e la vita è al centro del ragionamento che l’album porta avanti: fra begli originali di Battiato e Tiziano Ferro, l’esemplarità di Giovanna D’Arco e la messa in musica di Rimbaud o Verlaine, la poesia di Totò ’A cchiù bella riletta su note composte da Giuni Russo e le intuizioni della stessa Alice, suoni “avanti” e la “vecchia” conferma di un’artista per la quale il dire qualcosa conta più che struggersi su quanto, questo qualcosa, venderà.

Quattordici anni sono tanti. Quanti progetti non hanno visto la luce prima che nascesse questo?

In realtà nessuno. Sono dell’idea che pubblicare inediti debba legarsi all’urgenza di condividere qualcosa, non soltanto allo “stare sul mercato”.

E non ha mai pensato che il suo cammino di live nelle chiese o ricerca ormai fosse lontano da normali cd?

No, allora credevo di poter dare qualcosa al pubblico così ed oggi mi sento di tornare alla radice di interprete che può farsi strumento di diversi momenti di vita. Per questo ho scelto tanti autori, e qualche cover, in un lavoro di oltre due anni. Perché nessuno di noi vede tutto, e credo oggi serva, arricchisca far conoscere prospettive diverse.

Certo fra Giovanna D’Arco e il brano di Battiato, che pare quasi fatalista, c’è una bella differenza…

In realtà Eri con me è una canzone mistica, tipica di una ricerca di Franco. Mentre Giovanna D’Arco è l’emblema del sacrificio per un amore inteso come dare e non come avere. Ma un filo rosso c’è: è la vita, quei temi dell’esistenza che vivono tutti.

Sicura? «Un mondo a parte», forse la vetta del disco, parla di un amarsi totale, che oggi pare svilito…

Io credo si viva ancora l’amore dono e rispetto, ma se ne parla poco, vero: per questo nasce il brano.

E «Sui giardini del mondo»? “Insegnami a guardare”, “Aiutami ad agire”… Pare etica, ben oltre la coppia.

Esattamente. Volevo proprio dire che dobbiamo aprirci anche oltre la coppia. L’ho appreso io per prima. Sono un’introversa, la musica è stata la mia possibilità di capirmi e confrontarmi fuori di me.

In tour (già fissate date a Milano l’11 dicembre e Roma il 24 gennaio) renderà percorso dal vivo questa riflessione sulla vita o si concederà «Per Elisa»?

Tutte e due. Pure il passato remoto fa parte di me, sa? E mi diverto anch’io a rileggerlo.

A proposito di passato: lei ha avuto il coraggio di smettere, di cambiare, di uscire dall’industria tanto che questo disco se lo produce da sola. Ai giovani che i talent ingabbiano dietro maschere che direbbe?

Che la libertà la si impara. Certo trovo pericolosi i format della musica in tv: per come sono gestiti, in altro modo potrebbero anche aiutare. Ma vedrà che chi vale capirà da solo cosa vuole. Io andai a Sanremo a 17 anni, vidi cos’era davvero qualcosa che credevo sacro, cantai cose che non mi appartenevano… e smisi: pur avendo un contratto. Ma questo mi forgiò, mi fece capire chi ero e cosa volevo. E senza quell’esperienza, non sarei certo ancora qui.