Alice canta Battiato – Camogli 10.12.21

Prima data del tour invernale al Teatro Sociale di Camogli, nebbia lungo l’autostrada… un altro viaggio nel Tempo senza Tempo ha inizio…

Passata la nebbia, avvicinandoci a Camogli troviamo nevischio misto a pioggia ma il nostro viaggio procede tranquillo.

Arrivati a destinazione il tempo non è dei migliori ma lo sapevamo già. Breve sosta in hotel e poi al teatro, un vero gioiello con un’ottima acustica,

Prima del concerto ci fermiamo per un aperitivo/cena in un locale al molo piccolo di Camogli, Spritz di rito e ovviamente focaccia al formaggio tipica del luogo.

Il teatro è gremito, Alice e Carlo Guaitoli vengono applauditi calorosamente durante tutto il concerto.

14 dicembre a Como…Musica, amicizia e… tanta neve!

Ci mettiamo di nuovo in viaggio da Firenze verso Como, nonostante le notizie meteo che ascoltavamo preoccupati già dalla sera prima… Ma noi, nomadi irriducibili e impavidi, siamo pronti a sfidare anche la neve. Del resto il pensiero della serata appena trascorsa a Firenze è un compagno di viaggio in grado, da solo, di vanificare ogni preoccupazione.

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Arriviamo a Como intorno alle 16,30 e nevica, nevica, nevica…

Inizia il classico pellegrinaggio da un bar all’altro… La scusa è quella di rifocillarci, ma in realtà il vero motivo è che dobbiamo trascorrere il tempo che ci separa dall’inizio del concerto e soprattutto dobbiamo scaldarci e asciugarci i capelli. Soprattutto io che, essendo senza cappuccio,  li ho infradiciati e poi asciugati nei bar almeno 3 volte. E con la scusa dello scaldarsi, i momenti alcolici sono un obbligo morale… Peccato oggi non ci sia Maurone che è un maestro del mestiere, ma anche noi non ce la caviamo poi male;)

Dopo un breve giro turistico alla ricerca del famoso “ramo del lago di Como”, decidiamo di fare uno spuntino nel bistrot del teatro. Marina infatti (!!!!!!!!) ci consiglia di mangiare qualcosa prima del concerto nel caso in cui le condizioni meteo ci dovessero costringere ad una fuga immediata da Como dopo il concerto.
Como è bellissima stasera e le luminarie natalizie, insieme al paesaggio innevato, la rendono particolarmente suggestiva… Impossibile resistere alla tentazione di fare qualche scatto, nonostante il freddo e la neve che non smette di scendere.

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina PaesaniFoto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Il Teatro sociale è un piccolo gioiello.

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Peccato che la neve abbia scoraggiato molte persone ad avventurarsi verso Como e quindi ci sono dei posti vuoti. Ma una cosa è certa: non faremo mancare a Carla il nostro calore, stasera più che mai.
Poco dopo le 21 le luci si spengono piano… Si apre il sipario e inizia un altro Viaggio fatto di musica e brividi.
Percepiamo una sempre maggiore sintonia fra i musicisti e Carla. La avvertiamo tradotta in un sentimento, in un calore che  sempre più prende  il posto della compostezza misurata dei primi due concerti. Stasera Carla ripropone Come il mare, dopo averla momentaneamente abbandonata. lo scorrere delle immagini che accompagnano il brano ci avvolge in un’atmosfera d’incanto. La voce registrata di Di Martino, che la prima volta ci aveva un po’ spiazzati, si inserisce perfettamente nell’armonia dell’insieme. Davvero un bel momento, ricco di suggestione e poesia.
L’energia e la passione, a tratti la gioia con cui Carla, nonostante non sia ancora guarita, tira fuori la voce, la maestria e la grazia con le quali la usa ci arrivano con una potenza che sconvolge dentro. È uno scambio continuo che esplode in alcuni momenti altissimi come Il sole nella pioggia, Morire d’amore, Sui giardini del mondo e una versione imperdibile di Il vento caldo dell’estate che in certi momenti ricorda le sonorità dei Pink Floyd. Anche questa sera il pubblico riconosce la grandezza dell’artista e risponde con applausi, richieste di bis e un calore che, per quanto ci riguarda, sentiamo ancora sulle mani per il prolungato applaudire.

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Finisce il concerto e vado a cercare Carla… non posso andarmene senza averle augurato un Buon Natale. Ci fanno uscire dal teatro e comincio a vagare  lì intorno come un’anima in pena infradiciandomi per l’ennesima volta i capelli con la neve che non smette di scendere.
Dovremmo andare a casa, ma Marina ha deciso che il tempo sta migliorando (?!?!?!?!?!) e così andiamo a mangiare al bistrot di prima dove peraltro avevamo già prenotato per il dopo concerto, fiduciosi in un miglioramento delle previsioni meteo. Carla ci saluta e ci invita a salire, o, meglio, saluta i miei amici, io sono ancora intorno al teatro che la cerco completamente fradicia… Mi sembra la scena di un film… Desisto, alla fine torno indietro, raggiungo i miei amati amici e il cameriere ci accompagna al tavolo… Una stanza piccola e accogliente, due soli tavoli… Il nostro tavolo e accanto quello di Carla. Il resto è nei nostri cuori e nei nostri ricordi più belli.
Il viaggio di ritorno non è esattamente agevole… le foto parlano da sole!
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Aggiornamenti: INCONTRI alla FNAC e Date del TOUR confermate:

INCONTRI alla FNAC

VERONA 25/9 ore 18 – Giornalista: Enrico De Angelis
TORINO CENTRO 26/9 ore 18 – Giornalista: Massimo Milano
MILANO 27/9 ore 18 – Giornalista: Enzo Gentile
FIRENZE 29/9 ore 16 – Giornalista: Fausto Pirito

Date del TOUR confermate:

30 novembre Forlì, Teatro D.Fabbri
8 dicembre Rimini, Teatro Novelli
10 dicembre Verona, Teatro Ristori
11 dicembre Milano, Teatro Dal Verme
13 dicembre Firenze, Teatro Puccini
14 dicembre Como, Teatro Sociale
11 gennaio 2013 Sant’Agata Bolognese, Teatro Bibiena
12 gennaio 2013 Padova, Gran Teatro Geox
24 gennaio 2013 Roma, Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica

Bellinzona 21 aprile 2012 – L’armonia dei canti

21 aprile 2012 – Teatro Sociale Bellinzona

È un sabato… SI PUÒ FARE!!!

Foto di Silvia Carbone

Flavio ed io ci autoinvitiamo a casa di Silvia, in quel di Firenze, dove arriviamo il venerdì notte… Così ci risparmieremo l’inevitabile levataccia che ci avrebbe aspettato partendo da casa mia fino a Bellinzona.

La mattina dopo arriva in un secondo, è già ora di alzarsi e prepararsi a trascorrere un weekend fantastico!

Anche da Firenze il viaggio è piuttosto lunghetto, ma siamo in 4 e tra una risata e l’altra riusciamo ad essere a Bellinzona nel primo pomeriggio.

Al confine dobbiamo comprare il bollino autostradale, la cosiddetta “Vignette” che alla modica cifra di 40 franchi (circa 32 euro) ci consentirà di percorrere per tutto il 2012 qualsiasi tratto dell’autostrada svizzera… ecco, peccato però che questo sarà probabilmente l’unico viaggio che faremo qui… ma, vabbe’…

Ci raccomandano di attaccare bene la Vignette al vetro e vedo Silvia sforzarsi di far credere che stia effettivamente pigiando con forza la parte adesiva 🙂

Proseguiamo e tra splendide montagne arriviamo a destinazione.

La giornata è bellissima e assolata, abbiamo portato cappotti, piumini, cappelli, sciarpe, guanti (ci avevano detto che era freddo in questi giorni)… ma si scoppia letteralmente di caldo, almeno durante il giorno…

Dopo la sistemazione in albergo facciamo un giro di perlustrazione verso il centro e incontriamo presto i nostri “soliti” amici che come noi amano Carla…

Uno sguardo al Teatro, l’attesa, la voce di Carla che prova ci giunge da una porticina sul retro…

Mentre Flavio, Gianpaolo e Maurone si prendono un caffè in un baretto vicino (questo è il segnale)

Carla esce dopo aver finito e ci saluta tutti col suo sorriso dolcissimo…

Cerchiamo invano un posto dove mangiar qualcosa al volo, è sabato, ma a quanto pare alle 18,30 chiude tutto, anche i bar… solo qualche ristorante è aperto, ma non faremmo in tempo, quindi… digiuno pre concerto 😉

Intanto inizia a piovere ma è anche ora di entrare in Teatro. Siamo in un palchetto, il teatro è piccolo, si riempie presto delle tante persone giunte da ogni dove per assistere ad una serata che difficilmente dimenticheranno.

Finalmente si spengono le luci, l’emozione sale… Sul palco c’è Alberto Tafuri e poi entra Carla, con la sua grazia delicata, col suo sorriso coinvolgente, con la sua voce unica…

Propone il repertorio di Lungo la strada e, nei bis, una sorpresa… Messaggio, un brano che non cantava da anni. Un tuffo nel passato che viene accolto con grande entusiasmo da tutto il pubblico.

Tanti applausi, tanto calore e amore per un’Artista meravigliosa…

Dopo il concerto la incontriamo all’uscita dal camerino…

Concludiamo la serata in un ristorante dove troviamo anche lei, e lì si raduna una folla di fan in cerca di autografi e saluti…

La domenica mattina ci aspetta una bella giornata di sole, ancora un giro per Bellinzona, poi un salto a Lugano e via, verso casa…

Le foto del concerto

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

 

Lungo la strada. 5 settembre 2008, Pinerolo

5 settembre 2008 Pinerolo, Teatro Sociale
Un altro lungo viaggio verso le emozioni più intense, verso noi stessi, che ci ritroviamo ogni volta, magicamente, in un Universo del tutto nuovo. Come fosse sempre il primo concerto a cui si assiste, ritroviamo le sensazioni di un primo incontro.
Così inizia il nostro viaggio lungo l’Italia, lungo passaggi meravigliosi tra terra e cielo, poi tra mare e cielo e ancora tra cielo e cielo, quando dall’alto dei viadotti sembra quasi di volare…
È ancora notte quando Flavio si mette in viaggio per raggiungermi e alle 6 in punto lo vedo spuntare dalla strada (stranamente sono già pronta e lo aspetto al cancello di casa mia).
Appena sistemato il navigatore scatto la classica foto che immortala l’itinerario (tra l’altro poi preferiremo passare per la Liguria evitando la Firenze-Bologna indicataci dal pazzo che ogni tanto svalvola un po’).
Flavio invece – con mio grande “piacere” – sintonizza la radio sulla solita pallosissima frequenza che però – lo ammetto – si rivela molto utile quando ci segnala in anticipo il formarsi di 4 km di coda, ovviamente dove? Ma sì sempre lì, nei pressi di Firenze, tra Fi sud e Scandicci… E allora il dubbio… Che fare? Uscire a Firenze sud, entrare nel traffico mattutino (sono le 8,20) e attraversare la città? No, decidiamo di proseguire e non sbagliamo, il rallentamento si sta esaurendo e non perdiamo più di un quarto d’ora sui tempi previsti…
Il viaggio scorre così bene che poi alla fine me ne uscirò con una frase infelice del tipo “be’, però non è stato così faticoso fare questi 700km!”
” Grazie! –mi risponde Flavio con fare ironico- hai dormito per quasi tutto il tempo! Ho guidato sempre io tranne i tuoi 150km! Ci credo che ti è sembrata una passeggiata!”
Anche questa volta mi sono presa il mio cazziatone…;)
Giunti in Piemonte, ci sembra di non far altro che pagare pedaggi autostradali… oltretutto fantasma visto che il navigatore comincia a dare i numeri proprio ad un passo dal traguardo; ma ormai la scritta Pinerolo si vede all’approssimarsi di ogni uscita che la precede e quindi siamo ben sicuri di farcela anche questa volta!
Prima di lasciare definitivamente la tangenziale una sorpresa ci fa sgranare gli occhi… Da un pannello luminoso, di quelli che si trovano sospesi lungo la strada per dare notizie ai viaggiatori, una scritta attrae la nostra attenzione “Alice in concerto”. Ebbene sì, avete capito bene! Non era un’allucinazione, ci sono altri testimoni:)
Mai capitato in tanti anni di viaggi al seguito della Bissi!!
Entriamo facilmente a Pinerolo e troviamo subito l’albergo, piccolo ma molto carino, a parte il pavimento fatto con assi di legno, molto particolare ma molto molto rumoroso, specie quando si rientrerà alle 2 di notte, ma di questo scriverò più tardi…
Mentre io, con i miei tempi biblici, mi godo un po’ la mia stanzetta, controllo se funziona internet e mi preparo per la serata, Flavio si incontra con GianPaolo e Marino che lo conducono a prendere i biglietti. Mentre i tre siedono al bar decido di avviarmi, ma subito chiamo Flavio perché ovviamente mi sono persa e non trovo il teatro… e dire che ce l’avevo a dieci passi… Mentre lui tenta invano di dirmi che sono arrivata, Carla mi passa di fronte in auto e allora non capisco più niente! Vedo solo i tre “giovani” di cui sopra arrivare trafelati dal bar … ma la Visione è scomparsa, fagocitata dal Teatro…
Di lì a poco incontriamo Max, l’avvocato “de Roma”. A scaglioni arriveranno anche gli altri amici e giù assaggini vari di vini piemontesi, almeno credo, visto che non partecipo alle bevute presa come sono dalla presenza di Carla all’interno del teatro.
Dal foyer arriva debolmente la musica, Carla e Alberto stanno provando…
Noi speriamo di vederla uscire prima del concerto, ma l’attesa si rivelerà vana, complice forse anche un problema tecnico (figuriamoci se non succedeva qualcosa di questo tipo!). Infatti ci dicono che il pianoforte è accordato a 442 invece che 440, quindi non si intona affatto con la tastiera e le basi che sono a 440. Noi da bravi annuiamo con sguardo intelligente ma dentro – lo sento -ci stiamo tutti chiedendo che significa ‘sta cosa.
L’unico che sembra sapere il fatto suo è Flavio, il quale ci spiega che l’accordatura degli strumenti è basata sul La ad una frequenza di 440Hz… AAhhhhhhhhh, ora sì, mi è tutto più chiaro!!!
È ormai vicino l’inizio del concerto, io mi destreggio tra il cellulare (che mi tiene in contatto con Federico, il mio amore lontano) e lo scambio di quattro chiacchiere con gli amici vecchi e nuovi che con noi aspettano di entrare.
Il teatro è più piccolo di quanto credessi, ma ben strutturato e si riempie velocemente. L’attesa è sempre un bellissimo momento, molto intenso…
Una presentatrice introduce il concerto e poi le luci si spengono.
Le prime note giungono in platea, il sipario si apre…
Alberto è alla tastiera e poi arriva Carla, pantaloni scuri, camicia bianca, giacca grigia; è in gran forma, si vede subito, sorride, la accogliamo tutti con grandi applausi.
Il concerto scorre via veloce, troppo veloce…
La voce di Carla ci emoziona, come sempre… anche se i brani cantati sono gli stessi degli ultimi anni, ogni volta qualcosa di nuovo ci colpisce, qualcosa di sconosciuto, eppure a tutti noi già noto, è l’emozione che nasce dalla sua voce, che penetra dolcemente in noi, nel nostro animo ed è impossibile sottrarsi a tanta armonia, a tanta bellezza …
Il pubblico applaude e chiama a gran voce Carla sul palco, applausi a scena aperta quando intona Il vento caldo dell’estate, La cura, I treni di Tozeur…
A fine concerto viene richiamata più volte sul palco da applausi e ancora applausi e grida di acclamazione.
È il nostro modo per rimandarle indietro tutta l’emozione che ci regala ogni volta… e lei si concede ancora con grande slancio e passione, nonostante la difficoltà di inserire alla fine brani molto impegnativi dal punto di vista vocale come Prospettiva Nevski o Nomadi…
Ad attenderla all’uscita del Teatro ci sono molte persone, siamo tutti ansiosi di salutarla, di poterle dire anche solo “grazie”.
Carla si ferma a lungo a salutare un po’ tutti, felice di tanto calore.
Poi ci saluta lasciandoci veramente ebbri di emozioni…Come di consueto chiudiamo la bellissima giornata con una grande tavolata, anche se c’è sempre quel solito toscanaccio che si defila alla chetichella… (Endriuccio?!?!?!?)
Siamo tanti a cena, è tardi ma riusciamo comunque a mangiare una pizza, a far assaggiare la Bagna Cauda ad un nostro amico campano (appena un po’ brillo per la verità), a scolarci qualche bottiglia di buon vino locale…
Ah da notare la presenza in teatro e a cena del cagnolone di Paola, simpatico e mite compagno di avventura…
Verso le 2 di notte, stanchi, assonnati e felici, ci disperdiamo, ognuno verso la propria destinazione…
Noi (con me ci sono Flavio, Marino, Silvia e Antonella) stiamo tutti nello stesso albergo. Il portone è ovviamente chiuso, anzi è proprio sbarrato, suoniamo e ci aprono. Dal citofono in cima alle scale d’ingresso sentiamo una voce proveniente dall’oltretomba: “le vostre chiavi sono sul tavolo dell’atrio”… Cavolo, se me lo dici così mi metti paura!
Camminando in punta di piedi per non far rumore facciamo invece un frastuono terribile. Le assi di legno, a cui accennavo sopra, rompono il silenzio notturno e sotto il nostro peso scricchiolano e crepitano con un rimbombo inevitabile… Seguono risate che rendono vani i nostri educati tentativi di non far rumore.
La mattina arriva dopo poche ore e la sorte ci riserva un ultimo regalo…
Carla ha dormito nel nostro albergo, la trovo seduta a un tavolo quando scendo a far colazione, scambiamo ancora qualche parola, mi chiede di salutarle Flavio (che poi incontrerà di lì a poco), ci salutiamo ancora…
Purtroppo dobbiamo ripartire, ci aspetta un lungo ritorno a casa…
Le foto del concerto

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

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Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

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Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

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Foto di Cristina Paesani

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Foto di Silvia Carbone

Foto di Silvia Carbone

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

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Foto di Flavio Francescangeli

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Foto di Flavio Francescangeli

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Foto di Cristina Paesani