Ci mettiamo di nuovo in viaggio da Firenze verso Como, nonostante le notizie meteo che ascoltavamo preoccupati già dalla sera prima… Ma noi, nomadi irriducibili e impavidi, siamo pronti a sfidare anche la neve. Del resto il pensiero della serata appena trascorsa a Firenze è un compagno di viaggio in grado, da solo, di vanificare ogni preoccupazione.


Arriviamo a Como intorno alle 16,30 e nevica, nevica, nevica…
Inizia il classico pellegrinaggio da un bar all’altro… La scusa è quella di rifocillarci, ma in realtà il vero motivo è che dobbiamo trascorrere il tempo che ci separa dall’inizio del concerto e soprattutto dobbiamo scaldarci e asciugarci i capelli. Soprattutto io che, essendo senza cappuccio, li ho infradiciati e poi asciugati nei bar almeno 3 volte. E con la scusa dello scaldarsi, i momenti alcolici sono un obbligo morale… Peccato oggi non ci sia Maurone che è un maestro del mestiere, ma anche noi non ce la caviamo poi male;)
Dopo un breve giro turistico alla ricerca del famoso “ramo del lago di Como”, decidiamo di fare uno spuntino nel bistrot del teatro. Marina infatti (!!!!!!!!) ci consiglia di mangiare qualcosa prima del concerto nel caso in cui le condizioni meteo ci dovessero costringere ad una fuga immediata da Como dopo il concerto.
Como è bellissima stasera e le luminarie natalizie, insieme al paesaggio innevato, la rendono particolarmente suggestiva… Impossibile resistere alla tentazione di fare qualche scatto, nonostante il freddo e la neve che non smette di scendere.

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani
Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani
Il Teatro sociale è un piccolo gioiello.

Peccato che la neve abbia scoraggiato molte persone ad avventurarsi verso Como e quindi ci sono dei posti vuoti. Ma una cosa è certa: non faremo mancare a Carla il nostro calore, stasera più che mai.
Poco dopo le 21 le luci si spengono piano… Si apre il sipario e inizia un altro Viaggio fatto di musica e brividi.
Percepiamo una sempre maggiore sintonia fra i musicisti e Carla. La avvertiamo tradotta in un sentimento, in un calore che sempre più prende il posto della compostezza misurata dei primi due concerti. Stasera Carla ripropone Come il mare, dopo averla momentaneamente abbandonata. lo scorrere delle immagini che accompagnano il brano ci avvolge in un’atmosfera d’incanto. La voce registrata di Di Martino, che la prima volta ci aveva un po’ spiazzati, si inserisce perfettamente nell’armonia dell’insieme. Davvero un bel momento, ricco di suggestione e poesia.
L’energia e la passione, a tratti la gioia con cui Carla, nonostante non sia ancora guarita, tira fuori la voce, la maestria e la grazia con le quali la usa ci arrivano con una potenza che sconvolge dentro. È uno scambio continuo che esplode in alcuni momenti altissimi come Il sole nella pioggia, Morire d’amore, Sui giardini del mondo e una versione imperdibile di Il vento caldo dell’estate che in certi momenti ricorda le sonorità dei Pink Floyd. Anche questa sera il pubblico riconosce la grandezza dell’artista e risponde con applausi, richieste di bis e un calore che, per quanto ci riguarda, sentiamo ancora sulle mani per il prolungato applaudire.

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

Foto di Flavio Francescangeli
Finisce il concerto e vado a cercare Carla… non posso andarmene senza averle augurato un Buon Natale. Ci fanno uscire dal teatro e comincio a vagare lì intorno come un’anima in pena infradiciandomi per l’ennesima volta i capelli con la neve che non smette di scendere.
Dovremmo andare a casa, ma Marina ha deciso che il tempo sta migliorando (?!?!?!?!?!) e così andiamo a mangiare al bistrot di prima dove peraltro avevamo già prenotato per il dopo concerto, fiduciosi in un miglioramento delle previsioni meteo. Carla ci saluta e ci invita a salire, o, meglio, saluta i miei amici, io sono ancora intorno al teatro che la cerco completamente fradicia… Mi sembra la scena di un film… Desisto, alla fine torno indietro, raggiungo i miei amati amici e il cameriere ci accompagna al tavolo… Una stanza piccola e accogliente, due soli tavoli… Il nostro tavolo e accanto quello di Carla. Il resto è nei nostri cuori e nei nostri ricordi più belli.
Il viaggio di ritorno non è esattamente agevole… le foto parlano da sole!
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Grazie per le magnifiche foto e per il racconto di una serata magica. Purtroppo il testo si confonde con lo sfondo, ed è a tratti illeggibile, ma sono comunque riuscito a seguirne lo scorrere…un abbraccio forte!
Ciao, bellissimi racconti dei concerti di Firenze e di Como. Bravissima Carla. Ha una grande amicizia con Voi, lo manifesta in un modo fantastico. Stupende le fotografie. Spero nel 2013, di sentirLa dal vivo, finalmente! Perchè, ci manca proprio. Un abbraccio da Mimi.
ciao Antonello, grazie e scusaci x il disguido. Ora è stato tamponato con una soluzione che non mi piace, ma non riesco a capire cosa si sia sputtanato (scusa il tecnicismo). Mi ci sto arrovellando senza trovare una soluzione:( comunque mentre continuo a lavorarci almeno ora è leggibile…. Un abbraccio, Cristina