Domenica 17 febbraio 2013: ad Alice il XXI Tributo ad Augusto Daolio

La Targa d’autore in memoria di Daolio e un un premio in denaro quest’anno sono stati assegnati ad ALICE. La targa le sarà consegnata sul palco da Rosanna Fantuzzi, Carletti e Pirìto alle ore 18 di domenica 17 febbraio a Novellara (Reggio Emilia)

Il premio in denaro verrà destinato alla AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica).

Alice, dopo la premiazione, ha cantato insieme ai Nomadi “Ho difeso il mio amore”.
Grazie a Davide Andreis per il video

THE 21st TRIBUTE TO AUGUSTO DAOLIO GOES TO ALICE

Translation by Davide Andreis 

The author plaque in memory of Daolio and a cash prize this year will go to ALICE.
The plate will be given on stage by Rosanna Fantuzzi, Carletti and Pirito at
6 pm on Sunday, February 17 in Novellara (Reggio Emilia).

The money prize will be donated to AISLA (Italian Association against Amyotrophic Lateral Sclerosis).

30 gennaio 2013: Udine arriviamo! Fra circa 8 ore però… :)

Ore 7,51: Siamo in viaggio già da un po’, Flavio, io e la mitica Chiara (alias navigatore).

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La C1 di Tempo senza Tempo, che peraltro è sempre più sporca, ha imboccato da poco la E45. La aspettano 4 giorni di fuoco… ne dovrà macinare di chilometri la piccola… e si ostinano a chiamarla “city car”!
In macchina ascoltiamo Samsara e con una nota di tristezza parliamo dell’annullamento della data di Asti. Proprio a fine tour non ci voleva… Era uno degli ultimi giorni per ascoltare Samsara dal vivo, almeno per questo tour invernale…
Ma ora siamo qui, in viaggio per Udine, ci aspettano 3 meravigliosi concerti quindi, nonostante il “trauma del distacco” che inevitabilmente ci colpirà fra meno di un mese, cerchiamo di assaporare a pieno di questi giorni gioiosi.

Ore 10,13: siamo nei pressi di Ravenna. La nebbia si taglia con il coltello. Stiamo ascoltando Exit… Che gran bel disco!

Ore 11,45: nei dintorni di Chioggia. Una lingua d’asfalto taglia la laguna, non c’è confine netto tra il cielo chiaro e l’acqua; avvolti nella nebbia, che piano si dirada, si confondono in un unico elemento.

Ore 15,17: siamo a Udine davanti al teatro… A far cosa, a quest’ora, non l’abbiamo ben capito nemmeno noi, ma va bene così. Abbiamo fatto un bel giro fotografico nel centro di Udine. Silenzio e compostezza, profumi dei pranzi appena consumati, case basse e colorate…

Ore 18,04: in teatro… Tempo senza tempo, nella platea vuota, rimbalza ancora più prepotentemente dentro di noi… Seduti in fondo alla sala assistiamo silenziosi alle prove godendo di questi preziosi momenti.

Ore 20,44: il concerto sta per iniziare… prima fila e tanta gioia:)

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Si apre il sipario anche stasera sulle note di Tempo senza Tempo. Questo Samsara tour è un veicolo verso la magia e l’estasi… Che il concerto si apra con questo pezzo non è un caso, almeno nella nostra percezione… Tale apertura è quasi una definizione di intenti che non passa attraverso il linguaggio verbale, bensì fra le pieghe delle emozioni sublimi. Il Tempo senza Tempo è quello spazio privo di connotazione temporale in cui la musica alimenta energie, passioni, stati d’animo, emozioni. La voce bassa e profonda di Carla su questo pezzo ne accentua l’intensità e il significato.
Tempo e spazio perdono ogni confine per tradursi in sogno. La chiusura con Il cielo sembra avvalorare questo sentimento di assoluta sospensione. E così cielo e terra si fondono perdendo la linea di demarcazione e vicino e lontano sono lì, insieme, nello spazio di un teatro dove si consumano grazia e bellezza e dove il pensiero si perde, appunto. E noi siamo qui, sospesi, felici di “volare oltre le nuvole, fra le stelle”…

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JANUARY 30: UDINE, HERE WE COME! IN 8 HOURS, THOUGH :)

Translation by Davide Andreis 

7.51 AM
We’ve been on the road since awhile, Flavio, me and the legendary Chiara (aka GPS navigator).
The Tempo Senza Tempo C1, which is, by the way, more and more dirty, has now made her way on E45.
Four days of fire await her… She will stack up kilometers, this small baby… and they insist on calling her “city car”!
We listen to Samsara in the car and talk with a note of sadness about the cancellation of Asti’s concert.
Right at the end of tour, it’s the last thing we needed! It was one of the last days to listen to Samsara live, at least for this winter tour…
But now here we are, driving to Udine, three wonderful concerts are ahead of us so, despite the “separation trauma” that inevitably will hit us in less than a month, we try to fully savor these joyful days.

10.13 AM
We are near Ravenna. The fog is a real pea souper. We listen to Exit…
What a great album!

11.45 AM
Near Chioggia. A strip of asphalt divides the lagoon in two, there is no clear borderline between the clear sky and the water; wrapped into fog, which slowly clears up, they merge into a single element.

3:17 PM
We are in Udine in front of the theater… Doing what, at this time, we don’t really know, but that’s okay. We did a a nice photo tour downtown Udine. Silence and poise, scents of food just eaten, low and colourful…

6:04 PM
In the theater… “Tempo Senza Tempo”, in the empty stalls, echoes even more strongly within us… Sitting in the back of the stalls, we silently attend the rehersals, enjoying these precious moments.

8:44 PM

The concert is about to begin… first row and lots of joy 🙂 The curtain rises once again on the notes of “Tempo Senza Tempo”. This Samsara Tour is a vehicle towards magic and ecstasy… It’s no accident the concert begins with this song, at least we do feel so…
This opening is almost a definition of intents not expressed through verbal language, but between the lines of sublime emotions. “Tempo Senza Tempo” is that area without an actual time period, in which music feeds energies, passions, moods and emotions. Carla’s low, deep voice in this song underlines its intensity and significance.
Time and space lose all borders to end up in a dream. The ending with “Il Cielo” seems to confirm this feeling of absolute suspension. And so heaven and earth merge losing their borderline, and near and far are here, together, in the space of a theater where grace and beauty are housed too, and where thought is lost, actually. And here we are, suspended, happy to “fly above the clouds, among the stars”…

26 gennaio 2013: l’avventuroso viaggio verso Pescara

Ore 12,00: Si parte per Pescara, come al solito in ritardo… come al solito per colpa mia. Già perchè avendo completamente dimenticato che ci fermeremo a dormire a Pescara, anche se per poche ore, ero pronta per uscire quando ho realizzato che non mi ero portata né cambio, né spazzolino e dentifricio… niente di niente insomma…. Non male come contrattempo dimenticarsi di preparare la valigia…E’ l’età che avanza…

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Una bella colazione a Terni, dove Silvia, Antonella ed io raggiungiamo Flavio:

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Ore 13,30: siamo in macchina da un’ora e mezza per fare una manciatina di chilometri. Tutte le strade indicate dal navigatore sono chiuse, ma lui si ostina a ripetere “tornate indietro quando potete”. Non possiamoooooooooo!!!!! Lo capisci o no???? Finalmente sembra essersene fatto una ragione e il viaggio riprende, intervallato da piccole soste per sbagli di strada…
Ora forse ce l’abbiamo fatta e anche le indicazioni sembrano confermarlo 😀

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È una splendida giornata di sole e siamo circondati da bellissime montagne innevate.

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Ore 17,54: siamo nel bar del Teatro. Fuori è impossibile stare, fa davvero freddo! Devo dire la verità, questa zona mi trasmette un grande senso di desolazione…

Ogni giorno segnato da un concerto è un giorno speciale, magico; in qualsiasi posto ci troviamo… Ma questo accade solo per noi, guardando fuori dalle vetrine di questo bar vedo scorrere la vita solita di una città, in un giorno qualunque.

21,20: si apre il sipario su una platea dove spiccano purtroppo molte poltroncine rosse…
Peccato davvero che un’artista del calibro di Carla non abbia in alcune città il riscontro che merita. Eppure è molto amata, ma forse non c’è stato il bombardamento mediatico che avrebbe potuto dare più visibilità all’album nuovo ed al tour ad esso collegato…

Il calore e la partecipazione comunque non mancano nemmeno stasera. Sparsi un po’ per tutta la platea, noi TOURisti diamo il massimo, gli spazi risuonano di lunghi applausi, continue acclamazioni e silenzi rotti dall’emozione dell’ascolto…
La voce di Carla incanta i cuori… una dopo l’altra, le canzoni che segnano questo tour sospingono il nostro animo in una dimensione che resta in bilico tra l’essere ed il non essere; come un funambolo mantiene l’equilibrio bilanciando la sua asta sospeso nel vuoto, così noi ci lasciamo condurre, passo dopo passo, attraversando magicamente la fune tesa tra il sogno e la realtà…
Vorremmo tutti che questo sogno non si interrompesse mai, rotto dai rumori del quotidiano vivere, vorremmo restare tutta la notte ad ascoltare Carla, a vederla muoversi con la sua consueta grazia, in completa armonia con i suoni e le immagini sul palco…
Vorremmo continuare a vivere in questo sogno dove le emozioni fanno quasi male per quanto sono forti…
Ma i sogni… o si avverano… o si infrangono… o, più semplicemente, si interrompono al sopraggiungere delle prime luci del giorno…
Così il sipario si chiude anche questa sera lasciando dietro di sé una scia si sensazioni che si tramutano in forza, energia, vita.

È ormai passata la mezzanotte quando, salutata Carla che ci stringe tutti con grande affetto, andiamo a mangiare al “giazz e ristorante”  un locale molto grazioso ed accogliente che si trova nei pressi del teatro. Il proprietario, gentilissimo, si era accordato con noi prima del concerto per farci cenare nonostante l’ora tarda…
Così ci troviamo attorno ad un tavolo in una sala dove è ben chiaro il gusto dei proprietari per l’Arte nelle sue varie forme. Alle pareti alcune foto di diversi artisti in mostra, in sottofondo un po’ di musica fa da contrasto alle nostre risate ed emozioni.
Dopo un piccolo antipasto, il proprietario ci porta delle ottime tagliatelle paglia e fieno, appena fatte a mano, condite con un sughetto di carne buonissimo, e per i due vegetariani, o pseudo tali 😉 un condimento diverso ma altrettanto buono!
Il cibo viene accompagnato da un ottimo Montepulciano d’Abruzzo, da un paio di birre che danno subito alla testa (vero Crissi?) e poi, il momento del dolce… delle praline di cioccolato con peperoncino superlative, ed una meravigliosa torta di pasta frolla di mandorle e pistacchio verde. Così buone che chiediamo il bis!!!
Dobbiamo ringraziare la gentilezza, la disponibilità e la cura con cui ci è stata offerta questa cena e ci piacerebbe pensare che presto questo ristorante possa diventare il luogo in cui ritrovarsi dopo gli spettacoli che si svolgono al Teatro Massimo, magari in compagnia dei vari artisti.

Le foto

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

 

 

JANUARY 26: THE ADVENTOUROUS TRIP TO PESCARA

Translation by Davide Andreis 

12.00 PM
We leave for Pescara, as usual with delay… as usual my fault. Yes, because having completely forgotten that we’ll overnight in Pescara, even though for a few hours, I was ready to leave when I realized that I packed no clothing, no toothbrush and tothpaste… in short: no nothing… What a drawback, forgetting to pack my bags… I’m getting old…
Then a nice breakfast in Terni, where Silvia, Antonella and I, reach Flavio.

1:30 PM
We’ve been driving for one and a half hour to make a few kilometers. All paths indicated by the navigator system are closed, but she continues to say “go back when you can.”
We can’tttttttttttt!!
Do you understand it or not??
Finally it seems she understood and the journey continues, interspersed with small stops due to wrong roads again… Now maybe we’re doing good, and the the road signs seem to confirm it (TN: see the CANTALICE road sign picture).
It’s a beautiful sunny day and we are surrounded by beautiful snow capped mountains.

5:54 PM
We are in the theater bar. Impossible to remain outside, it’s really cold! To tell the truth, this area gives me a great sense of desolation…
Every day marked by a concert is a special day, magical, wherever we are…
But this happens to only us; by looking out of the windows of this bar I see the usual life of a city, in a day like many others.

9:20 PM
The curtain rises on the stalls, where, unfortunately many red chairs are empty…
It’s a pity that an artist such as Carla doesn’t get the response she deserves in some cities. Yet she is very popular, but maybe there was no media bombardment that would give more visibility to the new cd and to its relative tour…
The warmth and participation, however, are not missing, neither tonight. Scattered throughout the stalls, we TOURists give our best, the empty spaces resonate with long applause, continuous cheers and silence is broken by the emotion which comes with the listening…
Carla’s voice enchants our hearts… one after the other, the songs that mark this tour push our souls into a dimension that hanging in the balance between being and non-being, like a tightrope walker maintains his balance by balancing its rod suspended in the air, so will we be led, step by step, through the magic tightrope between dream and reality…
We all wish that this dream wold never end, broken by the noise of our daily life, we’d like to spend all night listening to Carla, to see her move on stage with her usual grace, in complete harmony with the sounds and images…

We’d like to continue to live in this dream where emotions nearly hurt, the way they are strong…
But dreams do come true… or… or break… or, more simply, are interrupted with the arrival of daylight…
Thus the curtain closes this evening, too, leaving behind a trail of sensations that turn into strength, energy, life.
It is past midnight when, after having greeted Carla who hugged us all with great affection, we go eating at “Giazz and restaurant” a very nice and cozy place close to the theater.
The owner, a very kind guy, before the concert agreed to cook us something, despite it’s late…
So we find ourselves at a table in a room where the taste of the owners for the Arts in its various forms clearly shows. On the walls are some pictures of different artists, in the background some music contrasts with our laughters and emotions.
After a little appetizer, the owner brings us some great noodles “paglia e fieno”, freshly made by hand, seasoned with a delicious meat sauce, and for the two vegetarians of us, or pseudo-vegeterians :), a differente condiment, but just as good!
The food is accompanied by an excellent Montepulciano d’Abruzzo, a couple of dazing beers (right, Crissi?) And then, time for dessert… chocolate pralines with superlative chili, and a wonderful almond and green pistachio pie… So delicious that we ask for an encore!

We have to thank for the kindness, availability, and the care with which we were served this dinner, and we would like to think that soon this restaurant could become the place to meet after the shows taking place at the Teatro Massimo, perhaps in the company of various artists.

24 gennaio 2013: “nelle strade perse della storia cambia il vento”… Notte a Roma

Questa mattina, come ogni mattina, ho messo in moto la piccola C1 per venire a lavorare…a Roma, a due passi dal Parco della Musica.
Ma non sarà una giornata come le altre. No, oggi non uscirò dal lavoro cercando, quasi sempre invano, di dare un senso alle poche ore che mi separano dal momento in cui gli occhi si chiudono dal sonno. Oggi mi aspettano gli amici, la Musica, mi aspetta il mio unico vero punto fermo… il Senso inossidabile, la guida di oltre 30 anni di esistenza…
Già… Roma… come non ricordare quel 5 marzo 1983? Il mio primo concerto di Carla. Ero una bimba o poco più e il concerto fu un regalo di compleanno. Teatro Olimpico, biglietti comprati dai bagarini ad un prezzo stratosferico. Per molto tempo rimase il giorno più bello della mia vita… Ce ne furono altri, poi, di “giorni più belli della mia vita” e nemmeno uno in cui in qualche modo non ci fosse Carla, la sua Musica, la sua presenza.

Ore 19,39: ci ho messo un’ora per arrivare qui. Ci sono stata tante volte, ma oggi non riuscivo nemmeno a trovare l’entrata del parcheggio…
Ho tanti flash legati a questo luogo. Ricordo tanti anni fa un concerto di Sakamoto. Ero col mio lui dell’epoca. Prima del concerto ci fermammo a bere qualcosa. Lui prese un succo di frutta e dopo poco mi disse: “per tutta la vita dovrai ricordarmi di non bere succhi di frutta perché mi fanno male”. E io, raggiante: “allora vuol dire che staremo insieme tutta la vita!”. Lui non rispose. Ero molto innamorata. Lui no. Al concerto mi addormentai.
Ricordo poi un concerto bellissimo di Patti Smith, strepitosa!
L’ultima immagine che mi attraversa la mente mentre sono qui che aspetto il concerto è legata al giorno in cui sono venuta a prendere i biglietti per questa sera. Che felicità! Sentivo tutta la gioia di qualcosa di bellissimo che sarebbe iniziato presto: il tour Samsara, appunto. Di quel pomeriggio ricordo l’atmosfera surreale, il suono di un violino e una gioia immensa, incontenibile, splendidamente infantile….
Carla c’era anni prima, quando piangevo per l’uomo che non rispose. E c’era nella mia gioia di stringere i biglietti del Samsara tour fra le mani. Questi sono i pensieri che mi attraversano la mente mentre, dopo aver preso un ascensore dell’Auditorium, mi sono trovata come per magia davanti alla sala Sinopoli e sono entrata per un attimo a vedere le prove del concerto, fra l’indifferenza di chi avrebbe dovuto controllare gli “intrusi”. Essere trasparenti è una sofferenza, ma talvolta può tornare utile!

Il concerto di stasera è travolgente. Un susseguirsi di emozioni catartiche e senza tempo. Tecnicamente perfetto, ma allo stesso tempo pieno di passione, energia, sangue.
Per Carla è un’ovazione ininterrotta. Il pubblico è tutto con lei, spesso si alza in piedi per acclamarla. Dopo alcuni pezzi intramontabili non finisce più di applaudirla e ringraziarla: così dopo Nomadi, Prospettiva Nevskij, Il sole nella pioggia, ma anche dopo i brani del bellissimo Samsara, primo fra tutti Un mondo a parte. Lo scambio è totale, il calore pervade la sala Sinopoli e l’entusiasmo, a stento trattenuto durante l’esecuzione magnifica dei brani, esplode ogni volta in applausi scroscianti che sembrano non finire mai. Carla è felice. Noi anche, completamente estasiati. Sempre superlativa la versione di Nomadi proposta in questo tour, commovente fino alle lacrime nell’incursione della chitarra. Meravigliosi i musicisti. C’è spazio per tutte le emozioni: l’ingresso nel Sogno, con l’apertura di Tempo senza tempo, il dolce cullarsi nel sublime, con Morire d’amore, l’ammirazione estatica per la perfezione esecutiva di pezzi come Prospettiva Nevskij, Come il mare, Sui giardini del mondo, l’abbandono alla dolcezza poetica di Autunno già e Un mondo a parte, la calda commozione con Nomadi e Il contatto, la catarsi con Il vento caldo dell’estate e infine il divertimento puro con Per Elisa e Messaggio… tutti sotto il palco con e per lei…
Sei immensa, Carla! Arrivederci a Pescara…

Un’anteprima delle foto

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

JANUARY 24: “IN THE STREETS LOST IN HISTORY THE WIND CHANGES”… NOTTE A ROMA

Translation by Davide Andreis 

This morning, like every morning, I start my small C1’s engine to come to work… to Rome, a few steps from Parco della Musica.
It won’t be a day like any other. No, today I’ll leave my workplace in search for, almost always in vain, making sense of a few hours that remain until the moment I close my eyes to sleep.
Today I expect friends, Music, I expect my one and only true staple… My rustproof Sense, the Guide of over 30 years of my existence…
Yeah… Rome… how can I forget that March 5, 1983? My first Carla’s concert. I was a little girl or something more and the concert was a birthday gift. At the Teatro Olimpico, tickets bought from touts at a stratospheric price. For a long time it’s been the most beautiful day of my life… There were others, “best days of my life” then, and not a single one where somehow Carla, her Music, her presence, were not in it.

7:39 PM
It took me an hour to arrive, though I’ve been here many times; today I couldn’t even find the parking entrance…
I have lots of flash tied to this place. I remember, many years ago, a Sakamoto’s concert. I was with my boyfriend of that period… Before the concert we had a drink. He took a juice and after a while he told me: “For all my life, you must remind me not to drink fruit juice, because it makes me sick.”
And I replied, glowing with joy: “Then it means that we’ll be together for life.” He didn’t answer. I was very much in love. He wasn’t. During the concert I fell asleep.

I also remember a beautiful concert by Patti Smith, amazing!

The last memory that crosses my mind while I’m here waiting for the concert dates back to the day when I came here to buy the tickets for tonight. What a joy! I felt all the happiness of something beautiful that would begin soon: the Samsara tour, in fact. About that afternoon I remember the surreal atmosphere, the sound of a violin and an immense, irrepressible and childish joy…
Carla was there years ago, when I cried because of the man who didn’t answer. And she was there as well, with the joy I felt tightening the Samsara tour tickets in my hands. These are the thoughts that cross my mind when, after taking an elevator in the Auditorium, I find myself, as if by magic, in front of the Sala Sinopoli, and I step in for a moment, to attend the rehersals, with the indifference of those who should patrol to keep “intruders” away. Being transparent is painful, but sometimes it comes in handy!

The concert tonight is overwhelming. A series of cathartic, timeless emotions. Technically perfect, but at the same time full of passion, energy, blood.
It’s a continuous ovation for Carla. The audience is all with her, and often stands up to acclaim her.
After a few timeless songs, it’s a never-ending applause and gratitude: so is after “Nomadi”, “Prosepttiva Nevski”, “Il Sole nella Pioggia”, but even after the songs of the beautiful Samsara, above all “Un mondo a parte”. It’s a total exchange, the warmth permeates the Sala Sinopoli and the enthusiasm, barely restrained during the execution of the magnificent songs, explodes every time in an endless thunderous applause. Carla is happy. We are too, completely ecstatic.
The always superlative version of “Nomadi” of this tour, moves us to tears in the guitar round.
Wonderful musicians. There is room for all emotions: the entrance into the Dream with the opening of “Tempo Senza Tempo”, the gentle rocking in the sublime with “Morire d’Amore”, the ecstatic admiration for the perfection of the songs like “Prospettiva Nevski”, “Come il Mare”, “Sui Giardini del Mondo”, the poetic sweetness of “Autunno Gi‡” and “Un Mondo a Parte”, the warm emotion with “Nomadi” and “Il Contatto”, the catharsis with “Il Vento Caldo dell’Estate” and, finally, the pure fun with “Per Elisa” and “Messaggio”… and we’re all under the stage with and for her…

You are great, Carla! See you in Pescara…

22 gennaio 2013: da Verona a Genova… il Viaggio continua…

Ore 12,30: di nuovo in Viaggio, destinazione Genova. La piccola C1 oggi è al completo! 3 persone (Flavio, Gianpaolo ed io) più un carico di valigie. Siamo sulla A26 e il navigatore insiste nel volerci far prendere la A7. Chiara, non insistere, quella strada fa schifo, dacci un minimo di potere decisionale, dai 😉

Ore 14,00: a Genova c’è una temperatura ideale.

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Splendida giornata di sole che decidiamo di trascorrere all’Acquario. A noi si aggiunge Marina e passiamo tutto il pomeriggio con delfini, foche e pesci bellissimi di ogni tipo.
Mi compro un paio di orecchini con una coppia di delfini… sperando che portino fortuna…

Ore 19,06: siamo all’interno del teatro. Molto carino… intimo e raccolto, con un ampio spazio dove sedersi e bere qualcosa. Decisamente rilassante quest’atmosfera prima del concerto. Una volta tanto non aspettiamo di fuori al freddo. E pensare che stasera c’è anche una temperatura accettabile…

Ore 21,03: abbiamo deciso di dormire qui a Genova alla fine. La sola idea di farci 500 km dopo il concerto ci ha fatto venire lo sconforto… Quindi, trasgredendo le nostre ferree regole, abbiamo cenato prima del concerto e dopo…. subito a nanna! Una nota di merito al tiramisù alla castagna del ristorante… Una cosa sublime!!!!
Ora stiamo aspettando che si aprano queste tende rosse…

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Il teatro è quasi pieno… bello essere qui… di nuovo…

Carla ci regala un altro Sogno e il pubblico la accoglie con calore. Devo dire che noi siamo un po’ provati stasera. La stanchezza si fa sentire in modo pesante e non riusciamo a far arrivare le nostre voci come vorremmo. Ma il cuore… quello sì… e il nostro l’abbiamo lasciato sulla magnifica chitarra di Nomadi. Una versione assolutamente stupenda e imperdibile di Nomadi proposta da Carla a Verona e anche stasera… da brividi…

All’uscita del teatro una malinconica spossatezza…Si aggrovigliano emozioni intense, stanchezza fisica e una lieve, personalissima tristezza… Perchè non sempre riesci a vivere bene la fine di qualcosa, dipende dallo stato d’animo, dai tanti prima e dopo… Sarà che questi concerti sono una luce in un momento di grande incertezza… o sarà semplicemente che è ora di andare a letto perchè fra poco più di 3 ore bisogna ripartire e macinare 500 chilometri e poi tornare a lavorare…

Lasciamo Genova con la convinzione, maturata già da tempo, che sia una città sì bellissima, ma troppo caotica e impossibile da girare in macchina… Un vero delirio… Ogni strada, ogni svolta, sembrano fatte apposta per farti sbagliare, perdere… Eppure quel Teatro della Tosse aveva un’aria così famigliare, così intima… Quell’atrio così grande che ospitava giochi per bambini, bar, tavolini e divani possedeva il silenzio delle occasioni perdute…

Arrivederci a Roma, Carla…

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Flavio Francescangeli

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Foto di Flavio Francescangeli

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Foto di Flavio Francescangeli

Foto di Cristina Paesani

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Foto di Cristina Paesani

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